Antonio Dikele Distefano Instagram – tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno. | Posted on 17/Jun/2021 17:53:28
Home Actor Antonio Dikele Distefano HD Instagram Photos and Wallpapers June 2021 Antonio Dikele Distefano Instagram - tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno.
Antonio Dikele Distefano Instagram – tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno.

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