Home Actor Antonio Dikele Distefano HD Instagram Photos and Wallpapers June 2021 Antonio Dikele Distefano Instagram - tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno.

Antonio Dikele Distefano Instagram – tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno.

Antonio Dikele Distefano Instagram - tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno.

Antonio Dikele Distefano Instagram – tranne rare eccezioni usavi la maglia del milan per dormire. lo facevi perché mi infastidiva. leggevi libri mentre guardavo le partite. mi chiedevi di abbassare il volume, di non urlare, di non prendermela con biglia perché non verticalizzava mai. sorridevo perché non ci capivi niente. mi manchi quando mi nascondo dalle persone per poterle osservare, quando nello scontro con i miei malumori sento la necessità di trovare un centro, qualcuno a cui non devo spiegare le mie cicatrici e che verticalizzi. ho pianto perché di me non hai mai capito niente. ti veniva voglia di scopare e mi facevi un pompino. mi scrivevi di andare in bagno e in quelle cene tra ragazzi bianchi e noiosi dove ti divertivi sparivamo per qualche minuto. mi guardavi fisso negli occhi e io pensavo fossi mia. per poco credevo esistesse un “nostro”, un “noi. chissà quando sono diventato il ragazzo con cui fare tardi prima di uscire con un altro, prima di uscire con quelli che non conoscevo ma che per non so quale ragione preterivi a me. io ero quello dei consigli, dei problemi e delle soluzioni. quello che “tanto aspetta in macchina”. ero la risposta certa prima che cadesse la linea, il cellulare mai occupato. “mi fai entrare?”. tornavi quando ti sentivi sola, una troia, quando avevi bisogno di sentirti amata da qualcuno che ti amava davvero. dopo ogni ”basta” non ho saputo mettere un punto. sono sempre scivolato via, ho sempre avuto l’esigenza di spiegarmi meglio, di ascoltare tutte le tue versioni. io sono fatto così, non ho mai smesso di tornare a casa con le ginocchia sbucciate alla fine del giorno. | Posted on 17/Jun/2021 17:53:28

Antonio Dikele Distefano Instagram – ‘’Non esistono neri italiani’’. Me l’hanno detto molte volte, ma mai in faccia e mai con le parole. Me lo hanno detto con il loro corpo, con i loro sguardi, con la loro mimica, con le loro reazioni quando alla domanda ‘’dove sei nato?’’ rispondevo ‘’Busto Arsizio’’.
Lo capisci quando qualcuno pensa che non esistono neri italiani. Ti puoi convincere di essere forte, ma certe cose minano le tue sicurezze, a prescindere dal tuo carattere e dalla tua capacità di fregartene. Da piccolo non riuscivo a tifare l’Italia. ho pensato che io non potevo riconoscermi in quei giocatori, in quella divisa. 
Tutto cambiò con Balotelli. La semifinale e quella incredibile doppietta. Esultai come un folle, una gioia che non si spiega, come se qualcuno mi avesse liberato di un peso. Ma durò poco, mesi. Davanti allo schermo, circondato da colori azzurri, tra le gente  mi domando io chi sono, noi chi siamo. E anche qui sono le emozioni a darmi risposta. Il goal di Locatelli dopo una corsa di 60 metri, quello di sinistro da 20 metri e la mia reazione ad ogni goal. Le emozioni di quel momento mi dicono qualcosa. Parole che per anni non sono stato in grado di decifrare. Mi guardo intorno ed è bello sentire che vogliamo tutti la stessa cosa. Uscirne vincenti. 
Se voglio vincere non devo più lottare affinché gli altri lo accettino, perché non c’è nulla da accettare. Le cose cambiano quando sei tu, in primis, ad accertarti e a definire chi sei e a chiamarti con le giuste parole. Se vogliamo vincere dobbiamo credere alla voce dentro di noi e continuare a sognare. Io per esempio sogno un’Italia che non guardi più al passato, ma che abbia la forza di determinarsi nel presente e nel futuro. Nel futuro dell’Italia spero che i miei nipoti saranno più forti di me. Che a quegli sguardi che dicono che non esistono neri italiani riusciranno ad avere la forza e la lucidità di dire ‘’Non è vero. Io lo sono’’. 
Forza Italia. Andiamo a vincere.
@pumafootball 
#onlyseegreat #adv
Antonio Dikele Distefano Instagram – mi manchi un po’ e non posso fartelo sapere.
mi hai fatto tornare a casa sulla mia bicicletta e questa volta eri tu a non volermi abbracciare, mi hai lasciato sul marciapiede come una sedia rotta senza chiamare nessuno per farla portare via. credevo avresti avuto la pazienza di ripararmi col tempo. ho fatto finta di niente e superando le auto parcheggiate ho iniziato a pedalare. ho subito ricordato la sensazione da cui mi ero promesso di non farmi travolgere ancora, la delusione, la stretta al cuore e la volontà di trattenere le lacrime mentre scappavo il più veloce possibile. 
mi sono sentito in colpa di nuovo, sbagliato per te, per le relazioni. che se finisce sempre tutto prima che possa iniziare é colpa mia e dei miei tempi. ti avevo scritto “e chi mi dice che poi non mi farai stare male?” per giustificare la mia apatia e potermi scusare se ti sentivi respinta. abbiamo parlato due lingue diverse fin da subito ma hai finto di capirmi. magari é colpa tua o soltanto mia.
mi ripetevi che io sono egoista e pensavo solamente a dirti quanto per me fosse difficile,  rifiutandomi di far andare le cose diversamente. ti odio perché io non ti andavo mai bene e il tuo bisogno di rimproverare l’hai scagliato contro la mia incapacità di sapermi esprimere. allora perché a me un po’ manchi? 
perché le cose che iniziano in modo difficile non possono continuare diversamente?

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