Home Actor Antonio Dikele Distefano HD Instagram Photos and Wallpapers June 2021 Antonio Dikele Distefano Instagram - le domande che più fanno male sono sempre quelle di cui sai già la risposta. quelle che ti ripeti continuamente, mentre ti parlano, tra la gente, sul naviglio pavese in bici da solo. nell’ultimo anno ho deciso di darmi una possibilità, di fare un passo verso qualcosa ogni volta che sento che nessuno riesca davvero a vedermi. le scrissi “ ti auguro che chiunque ti guardi riesca davvero a vederti “. mi rispose che non era possibile. fermo in piazza napoli quella sera non entrai al ducale. fare un passo, dicevo. quest’anno sto provando a farne tanti, a volte inciampo, altre invece ne faccio due di seguito e mi accorgo solo più tardi. in osteria, verde mi ha detto di fare più esperienze possibili perché il tempo passa e non ti accorgi. un po’ come quando ti innamori. in osteria a parlare di murakami e di piacenza. della mia paura di finire i libri che scrivo. dico a tutti che prima ero diverso. questo è il mio anno del “si”. “l’anno in cui farò tutte quelle cose che prima non facevo e rifiutavo senza nemmeno leggere”. carmine ha sorriso quando gliel’ho detto. nella vita mi hanno salvato sempre le stesse cose: i libri, kanye, il tempo, le volte che mi sono stupito, le cose belle. alla galleria borghese ho fatto un altro passo e ho avuto l’occasione di ammirare la bellissima mostra di damien hirst. grazie @prada per questa bellissima esperienza. le aziende sono fatte di persone, vi voglio bene.

Antonio Dikele Distefano Instagram – le domande che più fanno male sono sempre quelle di cui sai già la risposta. quelle che ti ripeti continuamente, mentre ti parlano, tra la gente, sul naviglio pavese in bici da solo. nell’ultimo anno ho deciso di darmi una possibilità, di fare un passo verso qualcosa ogni volta che sento che nessuno riesca davvero a vedermi. le scrissi “ ti auguro che chiunque ti guardi riesca davvero a vederti “. mi rispose che non era possibile. fermo in piazza napoli quella sera non entrai al ducale. fare un passo, dicevo. quest’anno sto provando a farne tanti, a volte inciampo, altre invece ne faccio due di seguito e mi accorgo solo più tardi. in osteria, verde mi ha detto di fare più esperienze possibili perché il tempo passa e non ti accorgi. un po’ come quando ti innamori. in osteria a parlare di murakami e di piacenza. della mia paura di finire i libri che scrivo. dico a tutti che prima ero diverso. questo è il mio anno del “si”. “l’anno in cui farò tutte quelle cose che prima non facevo e rifiutavo senza nemmeno leggere”. carmine ha sorriso quando gliel’ho detto. nella vita mi hanno salvato sempre le stesse cose: i libri, kanye, il tempo, le volte che mi sono stupito, le cose belle. alla galleria borghese ho fatto un altro passo e ho avuto l’occasione di ammirare la bellissima mostra di damien hirst. grazie @prada per questa bellissima esperienza. le aziende sono fatte di persone, vi voglio bene.

Antonio Dikele Distefano Instagram - le domande che più fanno male sono sempre quelle di cui sai già la risposta. quelle che ti ripeti continuamente, mentre ti parlano, tra la gente, sul naviglio pavese in bici da solo. nell’ultimo anno ho deciso di darmi una possibilità, di fare un passo verso qualcosa ogni volta che sento che nessuno riesca davvero a vedermi. le scrissi “ ti auguro che chiunque ti guardi riesca davvero a vederti “. mi rispose che non era possibile. fermo in piazza napoli quella sera non entrai al ducale. fare un passo, dicevo. quest’anno sto provando a farne tanti, a volte inciampo, altre invece ne faccio due di seguito e mi accorgo solo più tardi. in osteria, verde mi ha detto di fare più esperienze possibili perché il tempo passa e non ti accorgi. un po’ come quando ti innamori. in osteria a parlare di murakami e di piacenza. della mia paura di finire i libri che scrivo. dico a tutti che prima ero diverso. questo è il mio anno del “si”. “l’anno in cui farò tutte quelle cose che prima non facevo e rifiutavo senza nemmeno leggere”. carmine ha sorriso quando gliel’ho detto. nella vita mi hanno salvato sempre le stesse cose: i libri, kanye, il tempo, le volte che mi sono stupito, le cose belle. alla galleria borghese ho fatto un altro passo e ho avuto l’occasione di ammirare la bellissima mostra di damien hirst. grazie @prada per questa bellissima esperienza. le aziende sono fatte di persone, vi voglio bene.

Antonio Dikele Distefano Instagram – le domande che più fanno male sono sempre quelle di cui sai già la risposta. quelle che ti ripeti continuamente,
mentre ti parlano, tra la gente, sul naviglio pavese in bici da solo.
nell’ultimo anno ho deciso di darmi una possibilità, di fare un passo verso qualcosa ogni volta che sento che nessuno riesca davvero a vedermi.
le scrissi “ ti auguro che chiunque ti guardi riesca davvero a vederti “. mi rispose che non era possibile. fermo in piazza napoli quella sera non entrai al ducale. fare un passo, dicevo.
quest’anno sto provando a farne tanti, a volte inciampo, altre invece ne faccio due di seguito e mi accorgo solo più tardi. in osteria, verde mi ha detto di fare più esperienze possibili perché il tempo passa e non ti accorgi. un po’ come quando ti innamori. in osteria a parlare di murakami e di piacenza. della mia paura di finire i libri che scrivo. dico a tutti che prima ero diverso. questo è il mio anno del “si”. “l’anno in cui farò tutte quelle cose che prima non facevo e rifiutavo senza nemmeno leggere”. carmine ha sorriso quando gliel’ho detto. nella vita mi hanno salvato sempre le stesse cose: i libri, kanye, il tempo, le volte che mi sono stupito, le cose belle.
alla galleria borghese ho fatto un altro passo e ho avuto l’occasione di ammirare la bellissima mostra di damien hirst.
grazie @prada per questa bellissima esperienza. le aziende sono fatte di persone, vi voglio bene. | Posted on 09/Jun/2021 14:12:36

Antonio Dikele Distefano Instagram – mi manchi un po’ e non posso fartelo sapere.
mi hai fatto tornare a casa sulla mia bicicletta e questa volta eri tu a non volermi abbracciare, mi hai lasciato sul marciapiede come una sedia rotta senza chiamare nessuno per farla portare via. credevo avresti avuto la pazienza di ripararmi col tempo. ho fatto finta di niente e superando le auto parcheggiate ho iniziato a pedalare. ho subito ricordato la sensazione da cui mi ero promesso di non farmi travolgere ancora, la delusione, la stretta al cuore e la volontà di trattenere le lacrime mentre scappavo il più veloce possibile. 
mi sono sentito in colpa di nuovo, sbagliato per te, per le relazioni. che se finisce sempre tutto prima che possa iniziare é colpa mia e dei miei tempi. ti avevo scritto “e chi mi dice che poi non mi farai stare male?” per giustificare la mia apatia e potermi scusare se ti sentivi respinta. abbiamo parlato due lingue diverse fin da subito ma hai finto di capirmi. magari é colpa tua o soltanto mia.
mi ripetevi che io sono egoista e pensavo solamente a dirti quanto per me fosse difficile,  rifiutandomi di far andare le cose diversamente. ti odio perché io non ti andavo mai bene e il tuo bisogno di rimproverare l’hai scagliato contro la mia incapacità di sapermi esprimere. allora perché a me un po’ manchi? 
perché le cose che iniziano in modo difficile non possono continuare diversamente?
Antonio Dikele Distefano Instagram – prossima settimana per la prima volta nella mia vita andrò in angola. 
ho risolto dei problemi che mi permetteranno di rivedere i miei nonni. vedere la terra dei miei genitori ed essere visto come uno straniero mi farà sorridere. mi fa già in realtà. sono strane le prime volte, più belle quando non lo sai.  in treno per roma a marzo ho sentito spesso persone molto più grandi di me parlare ancora di desideri irrealizzati, di rimpianti e mi sono dato dello stupido perché in ventotto anni ho fatto tante cose e non mi sono mai goduto niente. i soldi non mi hanno reso felice, ma solo più tranquillo mio padre. hanno solo rimandato all’attimo prima di dormire l’ansia. sono strane le mancanze lancinanti di persone che ormai dovrebbero sentirsi appagate. mi dico che devo passare meno tempo al telefono perché tanto non parlo con nessuno. devo tornare a leggere tanto e a pensare al libro nuovo, al film, al nuovo ufficio, la casa che sto per comprare a milano e che non ti piaceva, a tutti i progetti che mi scrivo nelle note. non mi capacito di come le persone cerchino la libertà dove non c’è. di come a volte la cerchi qui, tra gli apprezzamenti ad un post e le visualizzazioni ad una storia. ho detto ai miei amici che voglio diplomarmi e mi hanno detto che non mi servirà. che a metà strada mi tirerò indietro come ho sempre fatto. loro non sanno che dopo che ti ho lasciata ho imparato a pensarci due volte. ma tu mi tratti come l’africa, prendi il meglio di me e poi te ne vai. comunque sono stanco di litigare, stanco di ripetermi che non vale la pena incazzarsi. mi fa piacere che la gente in strada mi chieda della serie, qualcuno urla il mio nome, qualcuno mi stringe la mano dopo una rampa di scale. mio padre sorride quando succede. in quegli attimi penso a quando da bambino mi diceva “ in questo paese devi sempre usare la testa. loro penseranno di conoscerti. che hai il crimine nel dna ma tu dovrai sorprenderli”. sorrido perché tra tutti ho sorpreso anche lui. ho risolto dei problemi che mi permetteranno di andare in angola quest’anno. vedere la terra dei miei genitori ed essere visto come uno straniero mi farà sorridere. mi fa già in realtà.

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