Perche la povertà viene considerata una colpa e una vergogna? C’è una contraddizione che viene continuamente rimossa: quella di classe. Puoi (in teoria, ancora in ambienti “eletti”, ovvio) essere ciò che vuoi, tranne che povero. Ma perchè? Forse anche perchè è l’unica “differenza” che non può essere messa a frutto, a valore, che non può essere trasformata in marketing: lo abbiamo visto fare con il genere, con la “razza”*, ma non puoi farlo con la classe. Perchè manca il potere d’acquisto, perché non è un pubblico di acquirenti interessante, perché quella contraddizione (ma questo è un discorso più ampio) è insanabile. Da qui la vergogna: devi vergognarti perché non puoi comprare,ma solo, all’interno, se hai ancora qualcosa da vendere, essere comprato. *uso il termine in senso storico, evidentemente @kingmarracash
Perche la povertà viene considerata una colpa e una vergogna? C’è una contraddizione che viene continuamente rimossa: quella di classe. Puoi (in teoria, ancora in ambienti “eletti”, ovvio) essere ciò che vuoi, tranne che povero. Ma perchè? Forse anche perchè è l’unica “differenza” che non può essere messa a frutto, a valore, che non può essere trasformata in marketing: lo abbiamo visto fare con il genere, con la “razza”*, ma non puoi farlo con la classe. Perchè manca il potere d’acquisto, perché non è un pubblico di acquirenti interessante, perché quella contraddizione (ma questo è un discorso più ampio) è insanabile. Da qui la vergogna: devi vergognarti perché non puoi comprare,ma solo, all’interno, se hai ancora qualcosa da vendere, essere comprato. *uso il termine in senso storico, evidentemente @kingmarracash
Perche la povertà viene considerata una colpa e una vergogna? C’è una contraddizione che viene continuamente rimossa: quella di classe. Puoi (in teoria, ancora in ambienti “eletti”, ovvio) essere ciò che vuoi, tranne che povero. Ma perchè? Forse anche perchè è l’unica “differenza” che non può essere messa a frutto, a valore, che non può essere trasformata in marketing: lo abbiamo visto fare con il genere, con la “razza”*, ma non puoi farlo con la classe. Perchè manca il potere d’acquisto, perché non è un pubblico di acquirenti interessante, perché quella contraddizione (ma questo è un discorso più ampio) è insanabile. Da qui la vergogna: devi vergognarti perché non puoi comprare,ma solo, all’interno, se hai ancora qualcosa da vendere, essere comprato. *uso il termine in senso storico, evidentemente @kingmarracash
Perche la povertà viene considerata una colpa e una vergogna? C’è una contraddizione che viene continuamente rimossa: quella di classe. Puoi (in teoria, ancora in ambienti “eletti”, ovvio) essere ciò che vuoi, tranne che povero. Ma perchè? Forse anche perchè è l’unica “differenza” che non può essere messa a frutto, a valore, che non può essere trasformata in marketing: lo abbiamo visto fare con il genere, con la “razza”*, ma non puoi farlo con la classe. Perchè manca il potere d’acquisto, perché non è un pubblico di acquirenti interessante, perché quella contraddizione (ma questo è un discorso più ampio) è insanabile. Da qui la vergogna: devi vergognarti perché non puoi comprare,ma solo, all’interno, se hai ancora qualcosa da vendere, essere comprato. *uso il termine in senso storico, evidentemente @kingmarracash
Perche la povertà viene considerata una colpa e una vergogna? C’è una contraddizione che viene continuamente rimossa: quella di classe. Puoi (in teoria, ancora in ambienti “eletti”, ovvio) essere ciò che vuoi, tranne che povero. Ma perchè? Forse anche perchè è l’unica “differenza” che non può essere messa a frutto, a valore, che non può essere trasformata in marketing: lo abbiamo visto fare con il genere, con la “razza”*, ma non puoi farlo con la classe. Perchè manca il potere d’acquisto, perché non è un pubblico di acquirenti interessante, perché quella contraddizione (ma questo è un discorso più ampio) è insanabile. Da qui la vergogna: devi vergognarti perché non puoi comprare,ma solo, all’interno, se hai ancora qualcosa da vendere, essere comprato. *uso il termine in senso storico, evidentemente @kingmarracash
Cosa compri dandomi uno stipendio? Solo il mio tempo? Anche. Ma non solo. Questa adesione totale (mostrati divertito, dimostra che il tuo lavoro è la tua famiglia, i tuoi amici, il tuo “tutto”), introiettare il fatto che non ci sono orari, non ci sono confini tra dimensione privata, intima e professionale è qualcosa che fa male, profondamente. Che rischia di farci ammalare, di farci sentire spossessati, falliti, inadeguati, ridotti a “cosa”, a proprietà altrui. Quando ci battiamo per un lavoro più degno, non parliamo solo di contratti e di stipendi, ci battiamo per la nostra salute fisica e mentale, per relazioni più equilibrate, per una vita più degna a 360°.
Cosa compri dandomi uno stipendio? Solo il mio tempo? Anche. Ma non solo. Questa adesione totale (mostrati divertito, dimostra che il tuo lavoro è la tua famiglia, i tuoi amici, il tuo “tutto”), introiettare il fatto che non ci sono orari, non ci sono confini tra dimensione privata, intima e professionale è qualcosa che fa male, profondamente. Che rischia di farci ammalare, di farci sentire spossessati, falliti, inadeguati, ridotti a “cosa”, a proprietà altrui. Quando ci battiamo per un lavoro più degno, non parliamo solo di contratti e di stipendi, ci battiamo per la nostra salute fisica e mentale, per relazioni più equilibrate, per una vita più degna a 360°.
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Cosa compri dandomi uno stipendio? Solo il mio tempo? Anche. Ma non solo. Questa adesione totale (mostrati divertito, dimostra che il tuo lavoro è la tua famiglia, i tuoi amici, il tuo “tutto”), introiettare il fatto che non ci sono orari, non ci sono confini tra dimensione privata, intima e professionale è qualcosa che fa male, profondamente. Che rischia di farci ammalare, di farci sentire spossessati, falliti, inadeguati, ridotti a “cosa”, a proprietà altrui. Quando ci battiamo per un lavoro più degno, non parliamo solo di contratti e di stipendi, ci battiamo per la nostra salute fisica e mentale, per relazioni più equilibrate, per una vita più degna a 360°.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Ovviamente è un’iperbole. Però un fondo di verità ci sta, perché finalmente mentre tutti si affannano a salvarsi la faccia piantando un alberello mentre hanno distrutto foreste, mettendo il loghetto del pride mentre fanno lavorare la gente in condizioni disumane, arriva una (forse meno accorta, forse peggio consigliata o solo più cinica) e dice le cose come stanno: a noi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei loro diritti, delle loro vite, ce ne sbatte il cazzo, vogliamo fatturà.
Cos’è il “capitale culturale” e che tipo di privilegio comporta? Privilegio/svantaggio non consistono solo in quanti soldi tu (o la tua famiglia) avete in banca 💰💰💰: anche il tuo modo di parlare, la capacità di scegliere il vestito o la forchetta adatti, il tuo accento e il tuo modo di muovere le mani, la tua istruzione, le cerchie alle quali hai accesso costituiscono un patrimonio (“incarnato”) che hai o non hai di partenza. Se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere questo libro qui: P. Bourdieu, Forme di capitale (1986), Armando, Roma 2015
Cos’è il “capitale culturale” e che tipo di privilegio comporta? Privilegio/svantaggio non consistono solo in quanti soldi tu (o la tua famiglia) avete in banca 💰💰💰: anche il tuo modo di parlare, la capacità di scegliere il vestito o la forchetta adatti, il tuo accento e il tuo modo di muovere le mani, la tua istruzione, le cerchie alle quali hai accesso costituiscono un patrimonio (“incarnato”) che hai o non hai di partenza. Se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere questo libro qui: P. Bourdieu, Forme di capitale (1986), Armando, Roma 2015
Il potere del trio coincide col mio (cit.) Scherzi a parte fate questa adesione a @_poterealpopolo dai, che siete già in ritardo. Altrimenti il giorno dopo la Rivoluzione dove vi nasconderete? 😉❤✊ @erm.anna17 @totorecaruso
Livorno arriviamo! @cdpheval @proletkult_
Si può guarire attraverso la lotta? Cosa significa, oggi, essere “riconosciuti” e a chi diamo il potere di riconoscerci? Io, @86alemthay , Federica @ivgstobenissimo e @abdel.elmir del @movimentomignapoli ne abbiamo parlato stasera a partire da Frantz Fanon
Parliamo di prevenzione, diritto all’aborto (e a non sentirci in colpa!) con Federica @ivgstobenissimo e Claudia @exopgjesopazzo 💜✊ P.s. 🦖 ⬅️ questo lo capisce solo chi ha visto la diretta