Home Actor Antonio Dikele Distefano HD Instagram Photos and Wallpapers February 2023 Antonio Dikele Distefano Instagram - il fatto è che ho sempre un casino in testa. mi parlano e non ascolto neanche più. annuisco, sorrido ma non sento cosa mi stanno dicendo. al sushi filo mi ha chiesto “quante donne hai avuto?”, gli ho detto “poche” perché non mi è mai capitato di "avere" una persona, di sentirla parte di me, sentirla mia anche quando il cellulare è spento. le cose succedono e io non le voglio capire. le persone mi lasciano e non le voglio rincorrere. è successo anche con mamma, quando mi stava dicendo “addio” e io con il pallone in mano l’ho salutata come sempre. il fatto è che io ho sempre un casino in testa. sto sempre sulla difensiva e dimentico che l’abitudine a portare il coltello in tasca può spezzare una vita. è ciò che provo per te che mi frega e se non mi frega, mi rallenta. perché noi invece che litigare non ci parliamo e ognuno va avanti con la sua vita. messaggiamo per ore, ci diciamo addio ma finché siamo online non ci crediamo fino in fondo. hai imparato cercando di starmi dietro che forse è meglio non innamorarsi di chi è variabile come il tempo, di chi non è sicuro di niente. e mi ritrovo ad essere insicuro di non farcela mentre verso un bicchiere d'acqua e talmente sono insicuro che l’acqua la verso in terra veramente.

Antonio Dikele Distefano Instagram – il fatto è che ho sempre un casino in testa. mi parlano e non ascolto neanche più. annuisco, sorrido ma non sento cosa mi stanno dicendo. al sushi filo mi ha chiesto “quante donne hai avuto?”, gli ho detto “poche” perché non mi è mai capitato di “avere” una persona, di sentirla parte di me, sentirla mia anche quando il cellulare è spento. le cose succedono e io non le voglio capire. le persone mi lasciano e non le voglio rincorrere. è successo anche con mamma, quando mi stava dicendo “addio” e io con il pallone in mano l’ho salutata come sempre. il fatto è che io ho sempre un casino in testa. sto sempre sulla difensiva e dimentico che l’abitudine a portare il coltello in tasca può spezzare una vita. è ciò che provo per te che mi frega e se non mi frega, mi rallenta. perché noi invece che litigare non ci parliamo e ognuno va avanti con la sua vita. messaggiamo per ore, ci diciamo addio ma finché siamo online non ci crediamo fino in fondo. hai imparato cercando di starmi dietro che forse è meglio non innamorarsi di chi è variabile come il tempo, di chi non è sicuro di niente. e mi ritrovo ad essere insicuro di non farcela mentre verso un bicchiere d’acqua e talmente sono insicuro che l’acqua la verso in terra veramente.

Antonio Dikele Distefano Instagram - il fatto è che ho sempre un casino in testa. mi parlano e non ascolto neanche più. annuisco, sorrido ma non sento cosa mi stanno dicendo. al sushi filo mi ha chiesto “quante donne hai avuto?”, gli ho detto “poche” perché non mi è mai capitato di "avere" una persona, di sentirla parte di me, sentirla mia anche quando il cellulare è spento. le cose succedono e io non le voglio capire. le persone mi lasciano e non le voglio rincorrere. è successo anche con mamma, quando mi stava dicendo “addio” e io con il pallone in mano l’ho salutata come sempre. il fatto è che io ho sempre un casino in testa. sto sempre sulla difensiva e dimentico che l’abitudine a portare il coltello in tasca può spezzare una vita. è ciò che provo per te che mi frega e se non mi frega, mi rallenta. perché noi invece che litigare non ci parliamo e ognuno va avanti con la sua vita. messaggiamo per ore, ci diciamo addio ma finché siamo online non ci crediamo fino in fondo. hai imparato cercando di starmi dietro che forse è meglio non innamorarsi di chi è variabile come il tempo, di chi non è sicuro di niente. e mi ritrovo ad essere insicuro di non farcela mentre verso un bicchiere d'acqua e talmente sono insicuro che l’acqua la verso in terra veramente.

Antonio Dikele Distefano Instagram – il fatto è che ho sempre un casino in testa.
mi parlano e non ascolto neanche più.
annuisco, sorrido ma non sento cosa mi stanno dicendo. al sushi filo mi ha chiesto “quante donne hai avuto?”, gli ho detto “poche” perché non mi è mai capitato di “avere” una persona, di sentirla parte di me, sentirla mia anche quando il cellulare è spento. le cose succedono e io non le voglio capire. le persone mi lasciano e non le voglio rincorrere. è successo anche con mamma, quando mi stava dicendo “addio” e io con il pallone in mano l’ho salutata come sempre. il fatto è che io ho sempre un casino in testa. sto sempre sulla difensiva e dimentico che l’abitudine a portare il coltello in tasca può spezzare una vita. è ciò che provo per te che mi frega e se non mi frega, mi rallenta. perché noi invece che litigare non ci parliamo e ognuno va avanti con la sua vita. messaggiamo per ore, ci diciamo addio ma finché siamo online non ci crediamo fino in fondo. hai imparato cercando di starmi dietro che forse è meglio non innamorarsi di chi è variabile come il tempo, di chi non è sicuro di niente. e mi ritrovo ad essere insicuro di non farcela mentre verso un bicchiere d’acqua e talmente sono insicuro che l’acqua la verso in terra veramente. | Posted on 19/Oct/2021 03:31:14

Antonio Dikele Distefano Instagram – Con Timberland voglio realizzare qualcosa che possa restare e cambiare in meglio Milano. Trovate la mia idea al link nelle stories. 
Credo che sia un progetto importante, nato da una condivisione di valori, da un’attenzione comune all’ambiente: Timberland infatti è attiva nel riportare il verde in città e usa per i suoi prodotti materiali realizzati con fonti rinnovabili e materiali riciclati *come le suole con tecnologia Greenstride composte al 75% da canna da zucchero e gomma naturale.*
Se anche voi avete a cuore questi temi, votate il mio progetto sul sito di Timberland, in modo tale che sarà preferito rispetto agli altri in gara.
Grazie a tutti coloro che lo faranno. Speriamo di riuscire a farlo diventare realtà.

@Timberland_eu @stambroeusfc 
#NatureNeedsHeroes 
#MyCommunityOurNature 
#Timberland
Antonio Dikele Distefano Instagram – mi hai detto che scopi con un altro. ci hai girato attorno, parlavi del tuo nuovo lavoro, hai detto che non ti sei più tolta la nostra collana ma io sono riuscito solo a capire che scopi con un altro. ti ho chiesto “chi è?”e hai sorriso. hai fatto quella cosa che facevi sempre: volermi far credere che m’immagino le cose. non so perché non sono sceso da quella macchina. l’istinto voleva mi alzassi ma sentivo le gambe pesanti e ogni parte del corpo diventata marmo. ci vuole poco a diventare niente. basta non sentirsi per settimane dimenticando che è dentro di noi che le cose avvengono. “non mi amavi così tanto se ora c’è già un altro” e mentre dicevo questa frase realizzavo il fatto che tu ami solo chi ti desidera forse. hai risposto come fai sempre, chiamandomi per nome, cercando un contatto, dicendomi che infondo era solo colpa mia. “sei tu che”, “sei tu che”, iniziavi ogni frase così. amandoti e facendomi del male ho imparato che se è sempre colpa degli altri non puoi migliorare te stesso. mi manchi ma io non capisco un cazzo. ho risposto al telefono e mi sono messo a guardare fuori perché mi veniva da piangere. 
da bambino pensavo di cancellare errori con la gomma blu ottagonale e finivo per bucare il foglio.
mi sento così stanotte.

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