Grazie a @iodonna_it per la chiacchiera, grazie a @johnnycarrano_ per la foto @andreasmercante @volver.actor
Grazie a @iodonna_it per la chiacchiera, grazie a @johnnycarrano_ per la foto @andreasmercante @volver.actor
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
Cos’altro ci aspetta
“Folle d’amore: Alda Merini” di Roberto Faenza. Grazie per l’affetto
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Magnifica Presenza di @ferzanozpetek a teatro 🤍
Marianna Fontana (@mariannafontana__ ) e Federico Cesari (@fe_cesari ) sono i protagonisti del primo lavoro da regista di Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini. L’uno nei panni di un fascista, l’altra di una suora. Due caratteri diversi, come le loro carriere. Li unisce la passione per la recitazione. Hanno condiviso con THR Roma chi sono i loro modelli nel #cinema 🔗 La video intervista completa al link nella bio
Bright days @aspesiofficial #adv
Qual è il più grande nemico dell’attore? «L’ego. Può davvero diventare la tomba del nostro mestiere. Se non siamo pronti a metterlo da parte, a ucciderlo, non riusciremo mai a diventare il nostro personaggio e a metterci, come ti dicevo, al servizio della visione di qualcun altro». Ti è mai capitato di entrare in conflitto con il tuo ego? «Sì, e mi sono sempre reso conto della fatica enorme che facevo a interpretare il mio personaggio». Che cosa vuol dire essere fragili? «Penso che sia una condizione costante del nostro lavoro. Vuol dire essere esposti nella nostra insicurezza – che è un elemento che condividiamo tutti, è inutile negarlo. La cosa più bella, per me, è poter vedere grandi attori nel loro momento di massima fragilità. È questo, alla fine, che ci rende materia viva. Luciano Scarpa, che recita con me in Magnifica Presenza, mi ha raccontato un aneddoto». Dimmi. «Una volta, durante la prova generale di un suo spettacolo, ha completamente dimenticato la fine del monologo che doveva fare. A quel punto è entrato nel panico e ha cercato di rimediare. Ma non si è fermato: si è impegnato, ha insistito ed è andato avanti. Alla fine dello spettacolo, è andato dal regista e ha chiesto scusa». E il regista che cosa gli ha risposto? «Una cosa bellissima. Gli ha detto: magari ricapitasse ogni sera; in quel momento eri davvero vivo». Il nuovo ospite di Supernova è Federico Cesari (@fe_cesari). Grafica: Claudio Montani (@squilibrista_yt). Grazie ad Andreas Mercante (@andreasmercante). Buona lettura.
Qual è il più grande nemico dell’attore? «L’ego. Può davvero diventare la tomba del nostro mestiere. Se non siamo pronti a metterlo da parte, a ucciderlo, non riusciremo mai a diventare il nostro personaggio e a metterci, come ti dicevo, al servizio della visione di qualcun altro». Ti è mai capitato di entrare in conflitto con il tuo ego? «Sì, e mi sono sempre reso conto della fatica enorme che facevo a interpretare il mio personaggio». Che cosa vuol dire essere fragili? «Penso che sia una condizione costante del nostro lavoro. Vuol dire essere esposti nella nostra insicurezza – che è un elemento che condividiamo tutti, è inutile negarlo. La cosa più bella, per me, è poter vedere grandi attori nel loro momento di massima fragilità. È questo, alla fine, che ci rende materia viva. Luciano Scarpa, che recita con me in Magnifica Presenza, mi ha raccontato un aneddoto». Dimmi. «Una volta, durante la prova generale di un suo spettacolo, ha completamente dimenticato la fine del monologo che doveva fare. A quel punto è entrato nel panico e ha cercato di rimediare. Ma non si è fermato: si è impegnato, ha insistito ed è andato avanti. Alla fine dello spettacolo, è andato dal regista e ha chiesto scusa». E il regista che cosa gli ha risposto? «Una cosa bellissima. Gli ha detto: magari ricapitasse ogni sera; in quel momento eri davvero vivo». Il nuovo ospite di Supernova è Federico Cesari (@fe_cesari). Grafica: Claudio Montani (@squilibrista_yt). Grazie ad Andreas Mercante (@andreasmercante). Buona lettura.
Qual è il più grande nemico dell’attore? «L’ego. Può davvero diventare la tomba del nostro mestiere. Se non siamo pronti a metterlo da parte, a ucciderlo, non riusciremo mai a diventare il nostro personaggio e a metterci, come ti dicevo, al servizio della visione di qualcun altro». Ti è mai capitato di entrare in conflitto con il tuo ego? «Sì, e mi sono sempre reso conto della fatica enorme che facevo a interpretare il mio personaggio». Che cosa vuol dire essere fragili? «Penso che sia una condizione costante del nostro lavoro. Vuol dire essere esposti nella nostra insicurezza – che è un elemento che condividiamo tutti, è inutile negarlo. La cosa più bella, per me, è poter vedere grandi attori nel loro momento di massima fragilità. È questo, alla fine, che ci rende materia viva. Luciano Scarpa, che recita con me in Magnifica Presenza, mi ha raccontato un aneddoto». Dimmi. «Una volta, durante la prova generale di un suo spettacolo, ha completamente dimenticato la fine del monologo che doveva fare. A quel punto è entrato nel panico e ha cercato di rimediare. Ma non si è fermato: si è impegnato, ha insistito ed è andato avanti. Alla fine dello spettacolo, è andato dal regista e ha chiesto scusa». E il regista che cosa gli ha risposto? «Una cosa bellissima. Gli ha detto: magari ricapitasse ogni sera; in quel momento eri davvero vivo». Il nuovo ospite di Supernova è Federico Cesari (@fe_cesari). Grafica: Claudio Montani (@squilibrista_yt). Grazie ad Andreas Mercante (@andreasmercante). Buona lettura.
Qual è il più grande nemico dell’attore? «L’ego. Può davvero diventare la tomba del nostro mestiere. Se non siamo pronti a metterlo da parte, a ucciderlo, non riusciremo mai a diventare il nostro personaggio e a metterci, come ti dicevo, al servizio della visione di qualcun altro». Ti è mai capitato di entrare in conflitto con il tuo ego? «Sì, e mi sono sempre reso conto della fatica enorme che facevo a interpretare il mio personaggio». Che cosa vuol dire essere fragili? «Penso che sia una condizione costante del nostro lavoro. Vuol dire essere esposti nella nostra insicurezza – che è un elemento che condividiamo tutti, è inutile negarlo. La cosa più bella, per me, è poter vedere grandi attori nel loro momento di massima fragilità. È questo, alla fine, che ci rende materia viva. Luciano Scarpa, che recita con me in Magnifica Presenza, mi ha raccontato un aneddoto». Dimmi. «Una volta, durante la prova generale di un suo spettacolo, ha completamente dimenticato la fine del monologo che doveva fare. A quel punto è entrato nel panico e ha cercato di rimediare. Ma non si è fermato: si è impegnato, ha insistito ed è andato avanti. Alla fine dello spettacolo, è andato dal regista e ha chiesto scusa». E il regista che cosa gli ha risposto? «Una cosa bellissima. Gli ha detto: magari ricapitasse ogni sera; in quel momento eri davvero vivo». Il nuovo ospite di Supernova è Federico Cesari (@fe_cesari). Grafica: Claudio Montani (@squilibrista_yt). Grazie ad Andreas Mercante (@andreasmercante). Buona lettura.
Qual è il più grande nemico dell’attore? «L’ego. Può davvero diventare la tomba del nostro mestiere. Se non siamo pronti a metterlo da parte, a ucciderlo, non riusciremo mai a diventare il nostro personaggio e a metterci, come ti dicevo, al servizio della visione di qualcun altro». Ti è mai capitato di entrare in conflitto con il tuo ego? «Sì, e mi sono sempre reso conto della fatica enorme che facevo a interpretare il mio personaggio». Che cosa vuol dire essere fragili? «Penso che sia una condizione costante del nostro lavoro. Vuol dire essere esposti nella nostra insicurezza – che è un elemento che condividiamo tutti, è inutile negarlo. La cosa più bella, per me, è poter vedere grandi attori nel loro momento di massima fragilità. È questo, alla fine, che ci rende materia viva. Luciano Scarpa, che recita con me in Magnifica Presenza, mi ha raccontato un aneddoto». Dimmi. «Una volta, durante la prova generale di un suo spettacolo, ha completamente dimenticato la fine del monologo che doveva fare. A quel punto è entrato nel panico e ha cercato di rimediare. Ma non si è fermato: si è impegnato, ha insistito ed è andato avanti. Alla fine dello spettacolo, è andato dal regista e ha chiesto scusa». E il regista che cosa gli ha risposto? «Una cosa bellissima. Gli ha detto: magari ricapitasse ogni sera; in quel momento eri davvero vivo». Il nuovo ospite di Supernova è Federico Cesari (@fe_cesari). Grafica: Claudio Montani (@squilibrista_yt). Grazie ad Andreas Mercante (@andreasmercante). Buona lettura.