Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
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Non esiste casa senza di te E sei pace anche nel tumulto Grata alla vita per questo viaggio e a noi che ci prendiamo ciò che desideriamo . . . @sopranzetti_paolo
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A story of ordinary madness . . . #stopgenocide #freepalestine
AVVISO ‼️ Serve SANGUE URGENTE per I ragazzi della protezione civile/ vigili del fuoco rimasti gravemente ustionati nell’incendio di cinecittà/ torre spaccata. Sono molto gravi e ricoverati al sant’eugenio. La donna estratta dall’auto e che aveva prestato soccorso è mia cognata Dalle ore 8.00 alle 11.30. Tutti i giorni. Piazzale dell’Umanesimo 22 Vi prego chi può VADA!!! Grazie a tutti!!!!
Sperare, non sparare, tra le macerie. Farah è la nostra speranza in Palestina. Una psicologa clinica all’interno dell’unico e ultimo ospedale pubblico rimasto per la cura del tumore infantile. Il reparto di Gaza è stato distrutto dagli attacchi di Israele. Io mi occuperò personalmente della sua formazione. Ha iniziato in questi giorni a visitare i pazienti con lo staff di medici, infermieri e operatori sanitari nel Beit Jala Hospital. Avrà “in carico” circa 120 pazienti. In oncologia pediatrica i bambini hanno bisogno di figure capaci di lavorare sulle loro strategie di coping, utili a fronteggiare la malattia. Il loro “nemico”. Per stare sul loro fronte le uniche armi che abbiamo, oltre alle chemioterapie, sono le parole. Per dare un senso a quanto accade. Per poterlo comprendere. Non capire. Comprendere, farlo proprio. Una parte importante della propria esperienza di vita. In ogni situazione c’è vita. Vedere la possibilità è quanto di più complicato possa accadere. Questo è il nostro lavoro, costruire sulle macerie cercando uno spazio in cui continuare a edificare persone. Capaci di amore nonostante le bombe. Capaci di vita nonostante un tumore. Capaci di non perdere nemmeno un secondo di quello che si ha. Dando valore al tempo. Vince l’amore, la cura, la scienza. Vince la vita. La morte è solo una brutta parentesi che non ferma i progetti dell’umanità. La morte la combattiamo ogni giorno. La sola guerra che ci sembra “giusta”. I bambini malati di cancro nei contesti di guerra ci chiedono “perché curarsi per vivere in guerra?” La risposta che diamo, insieme a Farah, sarà tutta la differenza tra vivere e morire. Bon lavoro Farah! Per chi vuole aiutare è possibile fare una donazione qui: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
Sperare, non sparare, tra le macerie. Farah è la nostra speranza in Palestina. Una psicologa clinica all’interno dell’unico e ultimo ospedale pubblico rimasto per la cura del tumore infantile. Il reparto di Gaza è stato distrutto dagli attacchi di Israele. Io mi occuperò personalmente della sua formazione. Ha iniziato in questi giorni a visitare i pazienti con lo staff di medici, infermieri e operatori sanitari nel Beit Jala Hospital. Avrà “in carico” circa 120 pazienti. In oncologia pediatrica i bambini hanno bisogno di figure capaci di lavorare sulle loro strategie di coping, utili a fronteggiare la malattia. Il loro “nemico”. Per stare sul loro fronte le uniche armi che abbiamo, oltre alle chemioterapie, sono le parole. Per dare un senso a quanto accade. Per poterlo comprendere. Non capire. Comprendere, farlo proprio. Una parte importante della propria esperienza di vita. In ogni situazione c’è vita. Vedere la possibilità è quanto di più complicato possa accadere. Questo è il nostro lavoro, costruire sulle macerie cercando uno spazio in cui continuare a edificare persone. Capaci di amore nonostante le bombe. Capaci di vita nonostante un tumore. Capaci di non perdere nemmeno un secondo di quello che si ha. Dando valore al tempo. Vince l’amore, la cura, la scienza. Vince la vita. La morte è solo una brutta parentesi che non ferma i progetti dell’umanità. La morte la combattiamo ogni giorno. La sola guerra che ci sembra “giusta”. I bambini malati di cancro nei contesti di guerra ci chiedono “perché curarsi per vivere in guerra?” La risposta che diamo, insieme a Farah, sarà tutta la differenza tra vivere e morire. Bon lavoro Farah! Per chi vuole aiutare è possibile fare una donazione qui: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
Sperare, non sparare, tra le macerie. Farah è la nostra speranza in Palestina. Una psicologa clinica all’interno dell’unico e ultimo ospedale pubblico rimasto per la cura del tumore infantile. Il reparto di Gaza è stato distrutto dagli attacchi di Israele. Io mi occuperò personalmente della sua formazione. Ha iniziato in questi giorni a visitare i pazienti con lo staff di medici, infermieri e operatori sanitari nel Beit Jala Hospital. Avrà “in carico” circa 120 pazienti. In oncologia pediatrica i bambini hanno bisogno di figure capaci di lavorare sulle loro strategie di coping, utili a fronteggiare la malattia. Il loro “nemico”. Per stare sul loro fronte le uniche armi che abbiamo, oltre alle chemioterapie, sono le parole. Per dare un senso a quanto accade. Per poterlo comprendere. Non capire. Comprendere, farlo proprio. Una parte importante della propria esperienza di vita. In ogni situazione c’è vita. Vedere la possibilità è quanto di più complicato possa accadere. Questo è il nostro lavoro, costruire sulle macerie cercando uno spazio in cui continuare a edificare persone. Capaci di amore nonostante le bombe. Capaci di vita nonostante un tumore. Capaci di non perdere nemmeno un secondo di quello che si ha. Dando valore al tempo. Vince l’amore, la cura, la scienza. Vince la vita. La morte è solo una brutta parentesi che non ferma i progetti dell’umanità. La morte la combattiamo ogni giorno. La sola guerra che ci sembra “giusta”. I bambini malati di cancro nei contesti di guerra ci chiedono “perché curarsi per vivere in guerra?” La risposta che diamo, insieme a Farah, sarà tutta la differenza tra vivere e morire. Bon lavoro Farah! Per chi vuole aiutare è possibile fare una donazione qui: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
‼️Oggi scadono gli ultimi visti di lavoro del personale internazionale delle Organizzazioni umanitarie (ONG Organizzazioni Non Governative) che lavorano in Palestina‼️ Manca la volontà politica del governo Netanyahu di trovare una soluzione per il rilascio di nuovi visti di lavoro. Vuole dire poter essere presenti solo con visite brevi. Sempre se Israele vuole farti entrare. La Palestina, non essendo un’entità politica riconosciuta ed essendo sotto occupazione è totalmente dipendente anche per gli aiuti umanitari da Israele. Meno espatriati umanitari in giro significa avere meno occhi che possono riportare quello che succede sul campo. L’assistenza umanitaria continua in diverse aree del Paese grazie al personale locale palestinese formato da persone eccezionali. Però il ruolo di una comunità di operatori internazionali è un ruolo fondamentale a Gaza come in Cisgiordania. Non si può pensare di farne a meno per un lungo periodo Il progetto di Soleterre prosegue grazie alla collaborazione con una rete di organizzazioni internazionali e locali che vedono impiegato personale espatriato residente e personale locale. I bambini malati di cancro seguiti dal progetto non avranno nemmeno un minuto di conseguenze a causa della mancanza di rinnovo dei visti del personale. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 ph @matteo_placucci_photography #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
‼️Oggi scadono gli ultimi visti di lavoro del personale internazionale delle Organizzazioni umanitarie (ONG Organizzazioni Non Governative) che lavorano in Palestina‼️ Manca la volontà politica del governo Netanyahu di trovare una soluzione per il rilascio di nuovi visti di lavoro. Vuole dire poter essere presenti solo con visite brevi. Sempre se Israele vuole farti entrare. La Palestina, non essendo un’entità politica riconosciuta ed essendo sotto occupazione è totalmente dipendente anche per gli aiuti umanitari da Israele. Meno espatriati umanitari in giro significa avere meno occhi che possono riportare quello che succede sul campo. L’assistenza umanitaria continua in diverse aree del Paese grazie al personale locale palestinese formato da persone eccezionali. Però il ruolo di una comunità di operatori internazionali è un ruolo fondamentale a Gaza come in Cisgiordania. Non si può pensare di farne a meno per un lungo periodo Il progetto di Soleterre prosegue grazie alla collaborazione con una rete di organizzazioni internazionali e locali che vedono impiegato personale espatriato residente e personale locale. I bambini malati di cancro seguiti dal progetto non avranno nemmeno un minuto di conseguenze a causa della mancanza di rinnovo dei visti del personale. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 ph @matteo_placucci_photography #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
‼️Oggi scadono gli ultimi visti di lavoro del personale internazionale delle Organizzazioni umanitarie (ONG Organizzazioni Non Governative) che lavorano in Palestina‼️ Manca la volontà politica del governo Netanyahu di trovare una soluzione per il rilascio di nuovi visti di lavoro. Vuole dire poter essere presenti solo con visite brevi. Sempre se Israele vuole farti entrare. La Palestina, non essendo un’entità politica riconosciuta ed essendo sotto occupazione è totalmente dipendente anche per gli aiuti umanitari da Israele. Meno espatriati umanitari in giro significa avere meno occhi che possono riportare quello che succede sul campo. L’assistenza umanitaria continua in diverse aree del Paese grazie al personale locale palestinese formato da persone eccezionali. Però il ruolo di una comunità di operatori internazionali è un ruolo fondamentale a Gaza come in Cisgiordania. Non si può pensare di farne a meno per un lungo periodo Il progetto di Soleterre prosegue grazie alla collaborazione con una rete di organizzazioni internazionali e locali che vedono impiegato personale espatriato residente e personale locale. I bambini malati di cancro seguiti dal progetto non avranno nemmeno un minuto di conseguenze a causa della mancanza di rinnovo dei visti del personale. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 ph @matteo_placucci_photography #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
“Finally, you came”, finalmente sei arrivata. Così è stata accolta dalle famiglie la dott.ssa Farah Fatafta, la psicologa inserita in questi giorni da Soleterre in Palestina al Beit Jala Hospital per occuparsi di 120 bambini malati di cancro e altrettante mamme. Nei prossimi giorni la conoscerete direttamente. La situazione è complicata dal contesto di guerra e dalla disperazione che porta alcune mamme ad avere sindromi psicotiche. La psicosi è un grave disturbo psichiatrico ma anche un sistema di difesa che viene adottato inconsapevolmente per “scollegarsi dalla realtà” quando questa diviene troppo difficile da vivere. I traumi di una diagnosi di malattia in un contesto di occupazione e guerra possono comportare una disconnessione che la mente produce per cercare “in un altrove” uno spazio in cui potere mantenere la possibilità di vivere dal punto di vista psichico. Un fenomeno drammatico, da curare insieme agli psichiatri con terapia farmacologica, che dobbiamo contenere perché la mamma svolge una funzione fondamentale di cura del bambino. Mancano alcuni farmaci che stiamo acquistando. Questi primi giorni di lavoro sono stati caratterizzati da interventi in un contesto di grande dolore psichico ma finalmente “c’è qualcuno a cui dirlo”. E io lo dico a voi perché si possa stare con Farah e i pazienti e continuare a sentire le parole a lei rivolte: “Finalmente sei arrivata”. Avanti tutta Farah, siamo Soleterre, abituati a portare vita nelle “terre sole”. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
“Finally, you came”, finalmente sei arrivata. Così è stata accolta dalle famiglie la dott.ssa Farah Fatafta, la psicologa inserita in questi giorni da Soleterre in Palestina al Beit Jala Hospital per occuparsi di 120 bambini malati di cancro e altrettante mamme. Nei prossimi giorni la conoscerete direttamente. La situazione è complicata dal contesto di guerra e dalla disperazione che porta alcune mamme ad avere sindromi psicotiche. La psicosi è un grave disturbo psichiatrico ma anche un sistema di difesa che viene adottato inconsapevolmente per “scollegarsi dalla realtà” quando questa diviene troppo difficile da vivere. I traumi di una diagnosi di malattia in un contesto di occupazione e guerra possono comportare una disconnessione che la mente produce per cercare “in un altrove” uno spazio in cui potere mantenere la possibilità di vivere dal punto di vista psichico. Un fenomeno drammatico, da curare insieme agli psichiatri con terapia farmacologica, che dobbiamo contenere perché la mamma svolge una funzione fondamentale di cura del bambino. Mancano alcuni farmaci che stiamo acquistando. Questi primi giorni di lavoro sono stati caratterizzati da interventi in un contesto di grande dolore psichico ma finalmente “c’è qualcuno a cui dirlo”. E io lo dico a voi perché si possa stare con Farah e i pazienti e continuare a sentire le parole a lei rivolte: “Finalmente sei arrivata”. Avanti tutta Farah, siamo Soleterre, abituati a portare vita nelle “terre sole”. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
“Finally, you came”, finalmente sei arrivata. Così è stata accolta dalle famiglie la dott.ssa Farah Fatafta, la psicologa inserita in questi giorni da Soleterre in Palestina al Beit Jala Hospital per occuparsi di 120 bambini malati di cancro e altrettante mamme. Nei prossimi giorni la conoscerete direttamente. La situazione è complicata dal contesto di guerra e dalla disperazione che porta alcune mamme ad avere sindromi psicotiche. La psicosi è un grave disturbo psichiatrico ma anche un sistema di difesa che viene adottato inconsapevolmente per “scollegarsi dalla realtà” quando questa diviene troppo difficile da vivere. I traumi di una diagnosi di malattia in un contesto di occupazione e guerra possono comportare una disconnessione che la mente produce per cercare “in un altrove” uno spazio in cui potere mantenere la possibilità di vivere dal punto di vista psichico. Un fenomeno drammatico, da curare insieme agli psichiatri con terapia farmacologica, che dobbiamo contenere perché la mamma svolge una funzione fondamentale di cura del bambino. Mancano alcuni farmaci che stiamo acquistando. Questi primi giorni di lavoro sono stati caratterizzati da interventi in un contesto di grande dolore psichico ma finalmente “c’è qualcuno a cui dirlo”. E io lo dico a voi perché si possa stare con Farah e i pazienti e continuare a sentire le parole a lei rivolte: “Finalmente sei arrivata”. Avanti tutta Farah, siamo Soleterre, abituati a portare vita nelle “terre sole”. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologiapediatrica
Ha iniziato proprio ieri, al Beit Jala Hospital, la Dott.ssa Farah Fatafta che si occuperà di seguire i bambinə malatə di cancro in cura in West Bank. Per Farah sarà importante collaborare con l’equipe medica e portare avanti con bambinə sia sessioni individuali che di gruppo. Allo stesso modo lavorerà con le famiglie che in questi frangenti affrontano sfide emotive e psicologiche difficili, a partire dalla comunicazione della diagnosi. Siamo in P4l3st1n4 ormai da qualche mese con un progetto davvero importante che ci permetterà di essere al fianco di 120 bambinə malatə di cancro e delle loro famiglie, perchè non possiamo permettere che le loro cure mediche e psicologiche vengano interrotte dalla guerra. In un contesto di questo tipo le strutture sanitarie rischiano di essere colpite dai bombardamenti e il rischio di blackout è altissimo, impedendo il funzionamento dei macchinari per le chemioterapie. I farmaci non arrivano facilmente e la paura crea ulteriori traumi psicologici a bambinə e famiglie già provati dalla malattia. 🧡 Dona ora e permetti a tantə bambinə di continuare le cure anche in P4l3st1n4 👉 [link in bio] #EveryChildInLifeAndPeace è un progetto in collaborazione con @ongvis e @thepcrf grazie al contributo di @everychildismychildets
Ha iniziato proprio ieri, al Beit Jala Hospital, la Dott.ssa Farah Fatafta che si occuperà di seguire i bambinə malatə di cancro in cura in West Bank. Per Farah sarà importante collaborare con l’equipe medica e portare avanti con bambinə sia sessioni individuali che di gruppo. Allo stesso modo lavorerà con le famiglie che in questi frangenti affrontano sfide emotive e psicologiche difficili, a partire dalla comunicazione della diagnosi. Siamo in P4l3st1n4 ormai da qualche mese con un progetto davvero importante che ci permetterà di essere al fianco di 120 bambinə malatə di cancro e delle loro famiglie, perchè non possiamo permettere che le loro cure mediche e psicologiche vengano interrotte dalla guerra. In un contesto di questo tipo le strutture sanitarie rischiano di essere colpite dai bombardamenti e il rischio di blackout è altissimo, impedendo il funzionamento dei macchinari per le chemioterapie. I farmaci non arrivano facilmente e la paura crea ulteriori traumi psicologici a bambinə e famiglie già provati dalla malattia. 🧡 Dona ora e permetti a tantə bambinə di continuare le cure anche in P4l3st1n4 👉 [link in bio] #EveryChildInLifeAndPeace è un progetto in collaborazione con @ongvis e @thepcrf grazie al contributo di @everychildismychildets
In mezza Cisgiordania sono in corso operazioni militari di guerra in cielo e in terra con diversi morti e feriti, distruzioni e campi profughi devastati. Al Beit Jala Hospital dove opera @soleterre_it da qualche mese in aiuto a 120 bambini malati cancro, la situazione è sotto controllo. Il nostro personale e i pazienti con i loro genitori stanno bene. Da oggi però ci aspettiamo che ci sarà ancora più bisogno di aiuto, perchè i flussi di pazienti aumenteranno. Il Beit Jala Hospital infatti è l’unico ospedale pubblico rimasto in Palestina per la cura del tumore infantile. Per aiutare le cure dei bambini malati di cancro in Palestina: 👉www.soleterre.org/palestina oppure con 👉🏻 IBAN IT88Q0503401699000000013880 causale “oncologia pediatrica Palestina” I fondi sono utili per le cure dei bambini. Medicinali, attività di psico oncologia, educative e di gioco. Il progetto è realizzato da @soleterre_it grazie al sostegno di @everychildismychildets e @foglietta.anna e alla l collaborazione con @ongvis e @thepcrf . Gli amici @corradoformigli e @piazzapulitala7 e @lastefiandreoli stanno aiutando la raccolta fondi del progetto 🧡 #bambini #psicologia #psicologo #psicologa #oncologia #oncologia .