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Lodovico Guenzi Instagram - Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto “nella vita ho fallito tutto”. E no, a 19 anni non hai fallito niente. Ma lo pensavo anche io a 19 anni. Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perchè, e la seconda mi lasciava per la distanza. L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada. Io non so neanche perchè lo scrivo, e non so se è una questione di gara di eccellenza dentro il percorso formativo, come è sempre stata, o molto di più il fatto che il mondo del lavoro fuori garantisca la sopravvivenza solo per chi eccelle, sacrificando i diritti ai tempi di produzione, e trasformando la scuola non più in una palestra in cui poter sbagliare, ma in un assaggio delle frustrazioni di domani. Io vorrei dire a una ragazza che non sei tu che quel pensiero lo capisco, davvero. Ma che se resisti in quel momento, può essere che per te sia stato un attimo. E forza, davvero. #università
Lodovico Guenzi Instagram - Non è la violenza, è la superficialità. Non è la rabbia, è l’isolamento. Non è l’esasperazione, e la mancanza di idee. A me non interessa più il merito, io mi sono vaccinato ma posso davvero capire lo sconforto e il senso di presa in giro di tutti, in un paese che chiede un gesto di responsabilità privato e non si prende la responsabilità di pagare per stare a casa le persone a cui sospende il lavoro. Ma non è il merito il punto. Sono due anni che quelli che dicono cose con cui sono d’accordo e quelli che dico cose con cui non sono d’accordo sputano sangue dietro a degli avatar, chiedono la cancellazione e l’annullamento di chi non la pensa come loro, hanno la disponibilità al confronto di una vasca di piranha, sono incapaci di combattere le idee con le idee, solo sventolando manette, ostracismi, richieste di licenziamento e invocazioni alla morte. Il problema non è la violenza, è la superficialità. Tutto questo non fa la storia, non fa le rivoluzioni, non libera i paesi dagli oppressori e semplicemente non cambia nulla. Serve solo a lasciare una traccia su internet, e quindi destinata a passare anche quella, di quanto facciamo schifo senza speranza. #davidsassoli #vax #novax #covid #italia #punk #2022
Lodovico Guenzi Instagram - Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora
Lodovico Guenzi Instagram - Poche parole della canzone più famosa d’Italia in questi giorni. Una bella canzone, interpretata in maniera incredibile. Così tanto che le parole, che sembrano quasi appoggiate in metrica più per dare un suono a una melodia killer che per dire qualcosa, all’improvviso parlano. E questa frase mi rimbalza tra testa e petto facendo rumore di lamiere che sbattono. Tutte le volte che. Già, che avrei voluto tenerti qui, la schiena al caldo e la pelle al sole, a cercare di soffiare via lontano la paura, il tempo, la morte, gli stronzi, come tutti i giorni a venire fossero un milione di cartoline, come fossi capace di essere un uomo senza scappare tra impegni workaholic e sirene, in una giungla di cosa diranno di me, cosa ne pensi tu davvero, e se davvero puoi amare tutto lo schifo che mi porto dentro, la merda, la fragilità bambina, le favole di notte e le bugie alla luce del sole. E solo che so quanto ci ho provato, talmente forte e male da non sembrare neanche un tentativo da fuori, da non valere niente. Io che volevo amarti ma sbaglio sempre. #musica #amore #sanremo #blanco #rock
Lodovico Guenzi Instagram - Il fascismo non è maschio e non è femmina, non è bianco e non è nero, non è etero e non è gay. Il fascismo sfrutta la forza di inerzia di chi è più forte verso chi è più deboli, e in questa società, più spesso, si tratta di neri, di gay, di donne. Ma non esistono ragioni strutturali per cui una donna non sia fascista, ad esempio. Come non esistono ragioni strutturali per cui una donna nera gay ricca non sia più forte socialmente di un maschio bianco etero povero. Cento anni fa i fascismi si sono nutriti del concetto di identità intesa come “chi sono e da dove vengo” per scacciare la parte debole della società. Oggi riaffiorano perché abbiamo creduto che per difendere i più deboli bastasse fermarsi alle identità di natura di chi statisticamente contava più deboli, finendo per difendere solo i privilegiati di ogni categoria e isolando i poveri di tutte, compresi i maschi bianchi etero che ogni giorno cadono dai ponteggi. L’identità come rivendicazione di chi sei, come è la tua pelle, il tuo sesso, come è chi fisicamente ti assomiglia o viene dal tuo stesso posto dove per caso sei nato, è terreno fertile per il fascismo. L’unica identità di sinistra sta in dove vuoi andare e con chi, che mondo vuoi costruire e perché, e farlo in insieme a chi non ha il tuo colore o i tuoi gusti, non scopa come te e non ha il tuo accento, non è come te. Tornare a mescolarsi e pensare a chi ha di meno in tutte le categorie è l’unico modo per salvarsi insieme, fuori da cui c’è solo una guerra tra ricchi coi follower, mentre i poveri fanno la fame. #fascismo #25 settembre
Lodovico Guenzi Instagram - La verità è che ci meritiamo tutto. Abbiamo ridotto la sinistra italiana a un salotto aristocratico incapace di comunicare con chi ha di meno di noi, abbiamo rimandato ogni occasione per distribuire la ricchezza, abbiamo imitato gli americani in ogni cazzata, abbiamo sostituito il senso di giustizia con il senso di colpa borghese, siamo stati moralisti con i disperati, servi con gli industriali, razzisti con chi viene schiavizzato nei nostri campi e muore sulle nostre coste, inclusivi con chi fa parte di un qualche jet-set, giustizialisti su internet a ritmo di uno scandalo al giorno, incapaci di cambiare una sola legge, di lottare perchè ragazzi di 17 anni non morissero schiacciati da una putrella mentre lavoravano gratis a scuola dentro stabilimenti dove muoiono operai tutti i giorni, abbiamo fatto cavalcare le privatizzazioni, abbiamo lasciato lì senza toccarla la bossi fini, abbiamo sostituito l’ideologia con l’identità, abbiamo parlato di tutte le discriminazione dimenticandoci la più importante cioè quella tra poveri e ricchi, abbiamo parlato solo dei problemi dei ricchi, degli esposti, di quelli con i follower di ogni categoria, abbiamo elevato a problema sociale i commenti sessisti di fragolino79 sotto il post di una donna famosa in un paese in cui in molte regioni se non hai i soldi non abortirai, abbiamo chiamato benaltrismo il rapporto causa effetto, inclusione l’esclusione di chiunque per ragioni economiche - e di conseguenza di scarsa cultura - parlasse peggio di noi. Abbiamo fatto fare a chi ha di meno di noi una vita da disperati invece di riscattarli dalla loro condizione economica, e in più li abbiamo umiliati chiamandoli ignoranti se per rabbia e disperazione dicevano cose brutte. Hanno vinto quelli che faranno fare a chi ha meno di noi una vita altrettanto di merda, ma concederanno loro l’unica libertà in più rispetto alle zero che gli abbiamo concesso noi: quella di fare schifo. #25settembre
Lodovico Guenzi Instagram - È il 2 febbraio, come quella volta li. Lasciarsi viene meglio con il freddo, e pure stare insieme. La tua testa infilata nella mia giacca e i tuoi occhi bagnati addosso all’inizio del collo, l’unico punto caldo di un’intera Bologna centrale. E in un attimo tutti i mai che diventano sempre, per tornare mai, dove c’erano i per sempre. E una serie di piccole recriminazioni in fondo borghesi, sui piatti rotti, gli amanti, i messaggi non mandati e quelle volte che ti incazzavi sempre e poi volevi scopare per fare pace e io ero li, a contare le parole che mi avevano fatto male, che avevo lasciato tracce ancora calde come colpi di ferro da stiro sulla neve. E poi un bene senza senso, fratello e bambino, un bene antico, da clan, da tu non devi toccare la mia famiglia, altrimenti ti ammazzo. E mesi di stronzate, di meme, di parodie musicali da non sapere a chi linkare, e la tua testa dove cazzo è quando la mia ha un nuovo rompicapo. E infine a cena, a farmi raccontare da te quant’è difficile stare con lui, quasi come con me, e cosa devi fare. E provare a dirti di restare, di non lasciarlo come io ho lasciato te. E rivedervi assieme felici, e ed essere felice come se non ti avessi mai lasciato. #bologna #amore #vita #rock @bolognaphotoart @saracamporesi.it
Lodovico Guenzi Instagram - A volte i classici si rinnovano. #mamma
Lodovico Guenzi Instagram - Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora
Lodovico Guenzi Instagram - Dimmi una poesia. #2022 #berlusconi #regaz #adolescenza
Lodovico Guenzi Instagram - Credimi, la vita è una merda, ma anche un parco giochi. Ti sembrerà spesso di non essere capita, di non vincere, di vederti un cesso, non credere al futuro, di sentirti tradita, di credere di finire sola. Però tu ce l’hai dentro, va bene chiedere aiuto, ma tu ce l’hai dentro. Sei anche forte, sei una roccia che spacca le onde della sfiga e i cicloni del senso comune, le pandemie e i soldi che non ci sono, la noia e gli esami senza domani, chi ti usa e chi ti vuole fottuta. Sei anche forte, non solo debole. Così debole, da saper essere forte. E viceversa. Non scordarlo. Notte. #amore #lotta #notte #punk @puoichiamarmipenny
Lodovico Guenzi Instagram - Siano maledette le armi, le bombe, i proiettili, i caccia, i carrarmati, le granate. Siano maledetti i dittatori, i padroni, gli armatori, i potenti. Siano maledette le ferite, il sangue, le lacrime, la morte. Siano maledetti i muri, i confini, la paura, la fame, il freddo, i rumori delle esplosioni. Sia maledetta la guerra, ora e sempre. E sia maledetto chi la sceglie. Notte. #notte #ucraina
Lodovico Guenzi Instagram - Usciva a San Valentino questo pezzo, dieci cazzo di anni fa. E quel disco, che ci ha salvato e cambiato la vita. Odiavamo il romanticismo d’attacco, quella Italia razzista e macellara, la musica pop da sala d’attesa e la nostra rassegnatissima generazione. Dieci anni dopo tutto è ancora qui. Ma la cosa che voglio dire, che è una cosa che fa piangere nella sua luminosa semplicità, è che dire quello che pensi ti cambia la vita. Mai più come allora siamo stati liberi di dire quello che avevamo in testa, senza strategie, piani, ambizioni, cazzate. Tutti i giorni qualcuno mi chiede come si fa a farcela. E io ovviamente non lo so. Ma credetemi, non pensate ai palazzetti, e verranno i palazzetti. Non pensate ai dischi di platino, e verranno i dischi di platino. Non pensate a cosa funziona, e funzionerà. Divertitevi, amate i vostri amici e dite sempre il cazzo che vi pare. Tutto il resto sono cazzate.  Non c’è musica buona o cattiva. C’è musica libera, oppure no. #10 #turistidellademocrazia #punk
Lodovico Guenzi Instagram - Credo cancelleranno questa immagine. Qualcuno valuterà che incita all’odio. Ma questa è l’Europa in cui viviamo. Questo è come muoiono i migranti, quelli che non vengono lasciati annegare in mare, quelli che vengono lasciati morire congelati via terra. Fuori dalla nostra bolla di privilegio borghese, dove siamo buonissimi al napalm verso ogni straniero, e cattivissimi senza pietà verso qualsiasi ignorante che sbaglia una parole, c’è il mondo in cui abbiamo deciso di vivere, ogni giorno. In cui lasciamo morire gente pronta a tutto questo pur di scappare dall’inferno, a restituire loro un altro inferno, mentre ci occupiamo di altro. Oggi più che mai, la vera discriminazione è l’indifferenza. E se non te frega niente degli ultimi, hai poco da insegnare l’umanità agli altri. Restiamo umani. #europa #2022
Lodovico Guenzi Instagram - Notte. #27gennaio #punk
Lodovico Guenzi Instagram - Stanotte è uscita una canzone speciale.
Sono stato quattro anni con una ragazza. Ho fatto dei gran casini. L’ho tradita, ho scritto niente di speciale, mi ha chiesto almeno non cantarla tu. Ci siamo amati, ci siamo fatti male. È finita a pochi giorni dal suo compleanno. Preso dal senso di colpa, mi sono rifugiato a Livorno per due giorni. Ho bevuto il mar tirreno e registrato una canzone per lei da Appino degli zen. Gliel’ho regalata per il compleanno, con la promessa che non l’avrei mai pubblicata, sarebbe stata solo per lei. Lei l’ha ascoltata e ha detto “già fai i casini, già mi molli, poi mi fai pure la canzone? Allora sei un coglione”. Aveva ragione. Due anni fa, da amica, mi ha detto: “hai pubblicato tutte le canzoni scritte per altre, l’unica che hai scritto per me se la pubblichi non è che mi dispiace”. Stanotte è uscita, con la voce di Mob e la mia. È la canzone più intima da molto tempo, è per una ragazza che mi ha salvato la vita mostrandomi quanto sono ridicolo, buffo, sbagliato, storto, sfigato, bambino. Quanto può essere bello avere a fianco qualcuno che sa ridere con te mentre ride di te. 
Adesso è vostra, abbiatene cura.
E settimana prossima, tutto il disco. 
Link in bio. #perfartirideredime
Lodovico Guenzi Instagram - Ciao Piero
Sei stato una parte serena della mia infanzia, e di molti di noi. Hai raccontato a me da bambino una cosa che ti cambia la vita da adulto: più cose sai, più ti diverti. Ricordo casa dei nonni, e poi aria sulla quarta corda che partiva, e ci si sedeva piano per immergersi sotto il mare, o nel passato lontano, tra gli antichi greci, gli egizi, nel regno degli uccelli o al centro infuocato della terra. Ti ho voluto bene da piccolo e da adulto, quando ho scoperto che eri un gran pianista, ti ho chiesto di venire a Sanremo a suonare con noi e tu, giustamente e come un gran signore, hai detto no. Non posso, sono una persona di scienza. Che strano pensarlo adesso, il 900. Adesso che segretatari di partiti di maggioranza vanno da Maria de Filippi vestiti da Fonzie, che ministri dell’interno fanno campagna elettorale ubriachi al papeete, che tutti fanno tutto pur di apparire, che strano il tuo secolo in cui a dove appari si preferiva il cosa sei. E mi sono sentito stupido, e avevi ragione. La tua ultima lezione me l’hai data da adulto. A me, e a qualche milione di ragazzi fuori dal tempo, tra l’antica Atene e l’infinità del cosmo. #pieroangela
Lodovico Guenzi Instagram - In fondo sarebbe potuta finire così. Il freddo sulle guance, l’uno con le mani nelle tasche dell’altra, il naso contro il naso, un angolo di pace dal rumore del mondo qui, tra il collo e la spalla, a ridere delle scemenze sui festoni, delle palle di Natale giganti, di un fiume di gente persa a comprare, comprare, comprare senza sapere quanto è prezioso e gratis il nostro non avere niente, un mondo sotto le coperte, un abisso da abitare, un giorno di neve magari, mentre a letto ci sono 25 gradi, mentre tutto va lento e più lento, mentre speri che si fermi il tempo, mentre non c’eri non aveva senso. Ti va? #natale
Lodovico Guenzi Instagram - Vorrei solo essere in macchina con te, che guidassi tu e io mettessi dylan, per vedere la luce che fanno le tue gambe al sole, la tua faccia concentrata, il collo irrigidito per far sentire la presa della mano sul volante, e la nuca leggera alle mie carezze, alla mia voglia di cantare male, il tuo sorriso trattenuta, la voglia di saltarsi addosso una volta parcheggiato, e poi parlare parlare parlare parlare almeno fino al prossimo autogrill, al prossimo motel che sembra americano, con le locandine dei film degli anni 50 alle pareti, il bar aperto tutta notte, il Gordon che buca la pancia ed il biliardo impossibile, incastrato in modo scemo in una stanza troppo piccola che non ha spazio per tirare con le stecche, oppure giovani tra i vecchi, in una bocciofila per sempre, tu che mangi all’infinito, un uomo basso sui settanta che lascia cadere una boccia e fa un miracolo d’effetto, una signora che mi dice ancora che è l’ennesima vecchia che balla, le capre, gli uccelli, i cani dell’autunno, scopare sulla paglia e il male al culo, e il male al cuore perchè devi ripartire, un po’ morire un po’ sognare, su flixbus sulle tue gambe, una playlist per due e le cuffie in comune che dicono che non possiamo stare troppo lontani, ci pensiamo domani ci pensiamo domani, io ti do la mia testa e tu la tieni con le mani. #autunno @saracamporesi.it
Lodovico Guenzi Instagram - Avete rotto il cazzo. 
E i giovani non vogliono lavorare gratis, e vogliono troppi diritti, e colpa del reddito di cittadinanza, e non c’è richiesta di lavoro. Si cazzo, nessuno deve lavorare gratis, nessuno deve essere messo nelle condizioni di accettare di essere sottopagato, sfruttato, umiliato. Il lavoro si paga, e basta. Pagate la gente, fine. E se siete strozzati da un sistema costruito per abbassare costantemente il prezzo e il valore del lavoro, prendetevela con lo stato, non chiedete a nessuno di lavorare gratis, mettendo pure in campo il paternalismo di una sorta di distorta lezione di vita. 
Ho lavorato gratis anni nella mia vita, avevo la personale ambizione di vivere di musica, che è un sogno, io ero il datore di lavoro di me stesso e non facevo le cose per necessità ma per ambizione, ed era giusto così. Non si deve lavorare sottopagati per il profitto di un padrone, quando fai quel che fai per vivere. Non si serve ai tavoli gratis, gratis non si consegnano pizze, non si puliscono le spiagge gratis ne si risponde da una reception gratis, o a due lire. Pagate i ragazzi che lavorano e smettete di rompere i coglioni. @sapore.di.male #lavoro #estate
Lodovico Guenzi Instagram - Per la Romagna, per l’Emilia, per Riccione, per Forlì, per Pesaro, per chi vive al piano terra, per chi ha paura, per chi non ne può più, per chi sta perdendo tanto, quasi tutto, per chi da domani sarà già a spaccarsi in due mettere le cose a posto, in mezzo a argini che non tengono, in un pianeta che un giorno è allagato e quello dopo va a fuoco, per chi ce la farà anche stavolta da solo, per chi sta al terzo piano e fa l’amore, per chi non può uscire, per chi è anziano, per chi ascolta le canzoni per far passare il tempo, per chi mi legge, per chi aspetta l’arcobaleno, per chi fa scorrere anche il tempo.
Su un treno per Bologna per la prima volta penso che questi versi della canzone a cui la gente vuole più bene tra le mie, siano in qualche modo dedicati al posto a cui voglio più bene, casa. Si torna, che i miei stanno bene. Spero anche voi, e i vostri. Potrà capitarci di bere, ma non annegheremo. #emilia #romagna #alluvione @__cursedlover__
Lodovico Guenzi Instagram - Mi manchi, e mi manca quel mondo.
Sei morto che ero a Londra, sei morto che non ci credevamo, intubato a primavera in un mondo che avresti odiato, perché non si poteva uscire di casa. Mi manca vederti nel mio letto addormentato a quattro di spade dopo un concerto, mi mancano le canzoni suonate in furgone, le testate ai microfoni, la sera che ho sboccato talmente tanto da aver rovinato il tettuccio della macchina di Matteo, checco in giro con l’ukulele, stare sui tetti, dormire davanti al mare, spogliarsi sul palco a Villa fastiggi, i concerti a casa della gente, i frighi svuotati, le ustioni, quel deposito di pianoforti scordati, le canzoni mai d’amore, la musica coi matti, quella chiesa sconsacrata che avevamo occupato a vent’anni, e oggi se l’è comprata farinetti e lì dentro ci vende delle cazzo di tartare di fassona. Con te è finita la musica di quando era solo un gioco, e nella musica come lavoro in qualche modo non ci so stare. Non ho mai capito il misticismo con cui gli attori parlano dei personaggi. Questo personaggio è la mia lettera d’amore per un amico, nient’altro.
Ciao Mirko, se mai dovessi tornare a casa, ti offrirò il pane.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario è il film italiano più visto al cinema nel fine settimana. Vallo a vedere se ti manca un amico. #mirko
Lodovico Guenzi Instagram - Non so se mi sposerò, non so se avrò figli, non so se avrò il coraggio. Faccio parte di una generazione che fa di tutto per non diventare grande, e io sono fra i peggiori. Eppure sono stato spostato per qualche giorno in un piccolo appartamento di Roma con le pareti blu. Ho provato la felicità assoluta e l’assoluta paura di perderla, con la forza ingenua che hanno i vecchi sogni dei bambini. La passione sconfinata per una donna, Sandra, che fuori da ciak era Camilla, una brava attrice, ma per me una sconosciuta con cui non era ancora scattata alcuna confidenza, figuriamoci l’amicizia. E forse proprio questa leggerezza data dal non essere attratti l’un l’altro nella realtà, ci ha permesso di recitare l’amore della nostra vita in maniera totale, e poi ogni volta tornare semplici colleghi, forse solo adesso, molti mesi dopo, quasi amici. Io non so se crescerò mai, ma sono stato felice in una vita che non ho mai avuto il coraggio di fare mia.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario oggi è il film italiano più visto al cinema, vallo a vedere se vuoi vedermi innamorato. #amore
Lodovico Guenzi Instagram - Scusi signor presidente,
se mia nonna fino all’ultimo non ha fatto che pregare che non tornassero i fascisti, se mio nonno ha lasciato l’esercito ed è diventato partigiano. Ci scusi, se il nonno di bebo ha fatto lo slalom tra i posti blocco sul galletto della guzzi per portare i maltagliati alla sua brigata, se il nonno di albi ha passato tre notti nascosto nel tronco di un albero per non farsi trovare dai nazifascisti, con un freddo cane, la fame, e la paura di non rivedere Elda. Scusi chi ha scritto quelle lettere così fragili e a guardarle coi suoi occhi stupide, di ragazzi di vent’anni condannati a morte, convinti - pensi lei - che morirei per l’Italia fosse morire per l’antifascismo. Scusi Pertini, che disse che il fascismo è l’antitesi di tutte le fedi politiche, purtroppo abbiamo avuto presidenti un po’ così. Scusi chi ha scritto una costituzione così priva di senso da non essere antifascista eppure considerare l’apologia di fascismo un reato, non avevamo legislatori migliori allora, e non ci occupavamo di urgenze della portata dei rave party. Ci scusi, e lo dico davvero, se siamo rimasti aggrappati all’idea di vivere in un paese fatiscente, precario, violento, arraffone ma almeno antifascista. Ha ragione lei, anche quando ha torto. Per questo lei è presidente, e io non sono niente.
Ci scusi, ma resteremo antifascisti. #antifascismo
Lodovico Guenzi - 54.2K Likes - Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto “nella vita ho fallito tutto”. E no, a 19 anni non hai fallito niente. Ma lo pensavo anche io a 19 anni. Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perchè, e la seconda mi lasciava per la distanza. L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada. Io non so neanche perchè lo scrivo, e non so se è una questione di gara di eccellenza dentro il percorso formativo, come è sempre stata, o molto di più il fatto che il mondo del lavoro fuori garantisca la sopravvivenza solo per chi eccelle, sacrificando i diritti ai tempi di produzione, e trasformando la scuola non più in una palestra in cui poter sbagliare, ma in un assaggio delle frustrazioni di domani. Io vorrei dire a una ragazza che non sei tu che quel pensiero lo capisco, davvero. Ma che se resisti in quel momento, può essere che per te sia stato un attimo. E forza, davvero. #università

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Caption : Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto “nella vita ho fallito tutto”. E no, a 19 anni non hai fallito niente. Ma lo pensavo anche io a 19 anni. Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perchè, e la seconda mi lasciava per la distanza. L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada. Io non so neanche perchè lo scrivo, e non so se è una questione di gara di eccellenza dentro il percorso formativo, come è sempre stata, o molto di più il fatto che il mondo del lavoro fuori garantisca la sopravvivenza solo per chi eccelle, sacrificando i diritti ai tempi di produzione, e trasformando la scuola non più in una palestra in cui poter sbagliare, ma in un assaggio delle frustrazioni di domani. Io vorrei dire a una ragazza che non sei tu che quel pensiero lo capisco, davvero. Ma che se resisti in quel momento, può essere che per te sia stato un attimo. E forza, davvero. #università
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Lodovico Guenzi - 43.1K Likes - Non è la violenza, è la superficialità. Non è la rabbia, è l’isolamento. Non è l’esasperazione, e la mancanza di idee. A me non interessa più il merito, io mi sono vaccinato ma posso davvero capire lo sconforto e il senso di presa in giro di tutti, in un paese che chiede un gesto di responsabilità privato e non si prende la responsabilità di pagare per stare a casa le persone a cui sospende il lavoro. Ma non è il merito il punto. Sono due anni che quelli che dicono cose con cui sono d’accordo e quelli che dico cose con cui non sono d’accordo sputano sangue dietro a degli avatar, chiedono la cancellazione e l’annullamento di chi non la pensa come loro, hanno la disponibilità al confronto di una vasca di piranha, sono incapaci di combattere le idee con le idee, solo sventolando manette, ostracismi, richieste di licenziamento e invocazioni alla morte. Il problema non è la violenza, è la superficialità. Tutto questo non fa la storia, non fa le rivoluzioni, non libera i paesi dagli oppressori e semplicemente non cambia nulla. Serve solo a lasciare una traccia su internet, e quindi destinata a passare anche quella, di quanto facciamo schifo senza speranza. #davidsassoli #vax #novax #covid #italia #punk #2022

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Caption : Non è la violenza, è la superficialità. Non è la rabbia, è l’isolamento. Non è l’esasperazione, e la mancanza di idee. A me non interessa più il merito, io mi sono vaccinato ma posso davvero capire lo sconforto e il senso di presa in giro di tutti, in un paese che chiede un gesto di responsabilità privato e non si prende la responsabilità di pagare per stare a casa le persone a cui sospende il lavoro. Ma non è il merito il punto. Sono due anni che quelli che dicono cose con cui sono d’accordo e quelli che dico cose con cui non sono d’accordo sputano sangue dietro a degli avatar, chiedono la cancellazione e l’annullamento di chi non la pensa come loro, hanno la disponibilità al confronto di una vasca di piranha, sono incapaci di combattere le idee con le idee, solo sventolando manette, ostracismi, richieste di licenziamento e invocazioni alla morte. Il problema non è la violenza, è la superficialità. Tutto questo non fa la storia, non fa le rivoluzioni, non libera i paesi dagli oppressori e semplicemente non cambia nulla. Serve solo a lasciare una traccia su internet, e quindi destinata a passare anche quella, di quanto facciamo schifo senza speranza. #davidsassoli #vax #novax #covid #italia #punk #2022
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Lodovico Guenzi - 38.6K Likes - Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora

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Caption : Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora
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Lodovico Guenzi - 37.8K Likes - Poche parole della canzone più famosa d’Italia in questi giorni. Una bella canzone, interpretata in maniera incredibile. Così tanto che le parole, che sembrano quasi appoggiate in metrica più per dare un suono a una melodia killer che per dire qualcosa, all’improvviso parlano. E questa frase mi rimbalza tra testa e petto facendo rumore di lamiere che sbattono. Tutte le volte che. Già, che avrei voluto tenerti qui, la schiena al caldo e la pelle al sole, a cercare di soffiare via lontano la paura, il tempo, la morte, gli stronzi, come tutti i giorni a venire fossero un milione di cartoline, come fossi capace di essere un uomo senza scappare tra impegni workaholic e sirene, in una giungla di cosa diranno di me, cosa ne pensi tu davvero, e se davvero puoi amare tutto lo schifo che mi porto dentro, la merda, la fragilità bambina, le favole di notte e le bugie alla luce del sole. E solo che so quanto ci ho provato, talmente forte e male da non sembrare neanche un tentativo da fuori, da non valere niente. Io che volevo amarti ma sbaglio sempre. #musica #amore #sanremo #blanco #rock

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Caption : Poche parole della canzone più famosa d’Italia in questi giorni. Una bella canzone, interpretata in maniera incredibile. Così tanto che le parole, che sembrano quasi appoggiate in metrica più per dare un suono a una melodia killer che per dire qualcosa, all’improvviso parlano. E questa frase mi rimbalza tra testa e petto facendo rumore di lamiere che sbattono. Tutte le volte che. Già, che avrei voluto tenerti qui, la schiena al caldo e la pelle al sole, a cercare di soffiare via lontano la paura, il tempo, la morte, gli stronzi, come tutti i giorni a venire fossero un milione di cartoline, come fossi capace di essere un uomo senza scappare tra impegni workaholic e sirene, in una giungla di cosa diranno di me, cosa ne pensi tu davvero, e se davvero puoi amare tutto lo schifo che mi porto dentro, la merda, la fragilità bambina, le favole di notte e le bugie alla luce del sole. E solo che so quanto ci ho provato, talmente forte e male da non sembrare neanche un tentativo da fuori, da non valere niente. Io che volevo amarti ma sbaglio sempre. #musica #amore #sanremo #blanco #rock
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Lodovico Guenzi - 37.6K Likes - Il fascismo non è maschio e non è femmina, non è bianco e non è nero, non è etero e non è gay. Il fascismo sfrutta la forza di inerzia di chi è più forte verso chi è più deboli, e in questa società, più spesso, si tratta di neri, di gay, di donne. Ma non esistono ragioni strutturali per cui una donna non sia fascista, ad esempio. Come non esistono ragioni strutturali per cui una donna nera gay ricca non sia più forte socialmente di un maschio bianco etero povero. Cento anni fa i fascismi si sono nutriti del concetto di identità intesa come “chi sono e da dove vengo” per scacciare la parte debole della società. Oggi riaffiorano perché abbiamo creduto che per difendere i più deboli bastasse fermarsi alle identità di natura di chi statisticamente contava più deboli, finendo per difendere solo i privilegiati di ogni categoria e isolando i poveri di tutte, compresi i maschi bianchi etero che ogni giorno cadono dai ponteggi. L’identità come rivendicazione di chi sei, come è la tua pelle, il tuo sesso, come è chi fisicamente ti assomiglia o viene dal tuo stesso posto dove per caso sei nato, è terreno fertile per il fascismo. L’unica identità di sinistra sta in dove vuoi andare e con chi, che mondo vuoi costruire e perché, e farlo in insieme a chi non ha il tuo colore o i tuoi gusti, non scopa come te e non ha il tuo accento, non è come te. Tornare a mescolarsi e pensare a chi ha di meno in tutte le categorie è l’unico modo per salvarsi insieme, fuori da cui c’è solo una guerra tra ricchi coi follower, mentre i poveri fanno la fame. #fascismo #25 settembre

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Caption : Il fascismo non è maschio e non è femmina, non è bianco e non è nero, non è etero e non è gay. Il fascismo sfrutta la forza di inerzia di chi è più forte verso chi è più deboli, e in questa società, più spesso, si tratta di neri, di gay, di donne. Ma non esistono ragioni strutturali per cui una donna non sia fascista, ad esempio. Come non esistono ragioni strutturali per cui una donna nera gay ricca non sia più forte socialmente di un maschio bianco etero povero. Cento anni fa i fascismi si sono nutriti del concetto di identità intesa come “chi sono e da dove vengo” per scacciare la parte debole della società. Oggi riaffiorano perché abbiamo creduto che per difendere i più deboli bastasse fermarsi alle identità di natura di chi statisticamente contava più deboli, finendo per difendere solo i privilegiati di ogni categoria e isolando i poveri di tutte, compresi i maschi bianchi etero che ogni giorno cadono dai ponteggi. L’identità come rivendicazione di chi sei, come è la tua pelle, il tuo sesso, come è chi fisicamente ti assomiglia o viene dal tuo stesso posto dove per caso sei nato, è terreno fertile per il fascismo. L’unica identità di sinistra sta in dove vuoi andare e con chi, che mondo vuoi costruire e perché, e farlo in insieme a chi non ha il tuo colore o i tuoi gusti, non scopa come te e non ha il tuo accento, non è come te. Tornare a mescolarsi e pensare a chi ha di meno in tutte le categorie è l’unico modo per salvarsi insieme, fuori da cui c’è solo una guerra tra ricchi coi follower, mentre i poveri fanno la fame. #fascismo #25 settembre
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Lodovico Guenzi - 37.4K Likes - La verità è che ci meritiamo tutto. Abbiamo ridotto la sinistra italiana a un salotto aristocratico incapace di comunicare con chi ha di meno di noi, abbiamo rimandato ogni occasione per distribuire la ricchezza, abbiamo imitato gli americani in ogni cazzata, abbiamo sostituito il senso di giustizia con il senso di colpa borghese, siamo stati moralisti con i disperati, servi con gli industriali, razzisti con chi viene schiavizzato nei nostri campi e muore sulle nostre coste, inclusivi con chi fa parte di un qualche jet-set, giustizialisti su internet a ritmo di uno scandalo al giorno, incapaci di cambiare una sola legge, di lottare perchè ragazzi di 17 anni non morissero schiacciati da una putrella mentre lavoravano gratis a scuola dentro stabilimenti dove muoiono operai tutti i giorni, abbiamo fatto cavalcare le privatizzazioni, abbiamo lasciato lì senza toccarla la bossi fini, abbiamo sostituito l’ideologia con l’identità, abbiamo parlato di tutte le discriminazione dimenticandoci la più importante cioè quella tra poveri e ricchi, abbiamo parlato solo dei problemi dei ricchi, degli esposti, di quelli con i follower di ogni categoria, abbiamo elevato a problema sociale i commenti sessisti di fragolino79 sotto il post di una donna famosa in un paese in cui in molte regioni se non hai i soldi non abortirai, abbiamo chiamato benaltrismo il rapporto causa effetto, inclusione l’esclusione di chiunque per ragioni economiche - e di conseguenza di scarsa cultura - parlasse peggio di noi. Abbiamo fatto fare a chi ha di meno di noi una vita da disperati invece di riscattarli dalla loro condizione economica, e in più li abbiamo umiliati chiamandoli ignoranti se per rabbia e disperazione dicevano cose brutte. Hanno vinto quelli che faranno fare a chi ha meno di noi una vita altrettanto di merda, ma concederanno loro l’unica libertà in più rispetto alle zero che gli abbiamo concesso noi: quella di fare schifo. #25settembre

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Caption : La verità è che ci meritiamo tutto. Abbiamo ridotto la sinistra italiana a un salotto aristocratico incapace di comunicare con chi ha di meno di noi, abbiamo rimandato ogni occasione per distribuire la ricchezza, abbiamo imitato gli americani in ogni cazzata, abbiamo sostituito il senso di giustizia con il senso di colpa borghese, siamo stati moralisti con i disperati, servi con gli industriali, razzisti con chi viene schiavizzato nei nostri campi e muore sulle nostre coste, inclusivi con chi fa parte di un qualche jet-set, giustizialisti su internet a ritmo di uno scandalo al giorno, incapaci di cambiare una sola legge, di lottare perchè ragazzi di 17 anni non morissero schiacciati da una putrella mentre lavoravano gratis a scuola dentro stabilimenti dove muoiono operai tutti i giorni, abbiamo fatto cavalcare le privatizzazioni, abbiamo lasciato lì senza toccarla la bossi fini, abbiamo sostituito l’ideologia con l’identità, abbiamo parlato di tutte le discriminazione dimenticandoci la più importante cioè quella tra poveri e ricchi, abbiamo parlato solo dei problemi dei ricchi, degli esposti, di quelli con i follower di ogni categoria, abbiamo elevato a problema sociale i commenti sessisti di fragolino79 sotto il post di una donna famosa in un paese in cui in molte regioni se non hai i soldi non abortirai, abbiamo chiamato benaltrismo il rapporto causa effetto, inclusione l’esclusione di chiunque per ragioni economiche – e di conseguenza di scarsa cultura – parlasse peggio di noi. Abbiamo fatto fare a chi ha di meno di noi una vita da disperati invece di riscattarli dalla loro condizione economica, e in più li abbiamo umiliati chiamandoli ignoranti se per rabbia e disperazione dicevano cose brutte. Hanno vinto quelli che faranno fare a chi ha meno di noi una vita altrettanto di merda, ma concederanno loro l’unica libertà in più rispetto alle zero che gli abbiamo concesso noi: quella di fare schifo. #25settembre
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Lodovico Guenzi - 31.3K Likes - È il 2 febbraio, come quella volta li. Lasciarsi viene meglio con il freddo, e pure stare insieme. La tua testa infilata nella mia giacca e i tuoi occhi bagnati addosso all’inizio del collo, l’unico punto caldo di un’intera Bologna centrale. E in un attimo tutti i mai che diventano sempre, per tornare mai, dove c’erano i per sempre. E una serie di piccole recriminazioni in fondo borghesi, sui piatti rotti, gli amanti, i messaggi non mandati e quelle volte che ti incazzavi sempre e poi volevi scopare per fare pace e io ero li, a contare le parole che mi avevano fatto male, che avevo lasciato tracce ancora calde come colpi di ferro da stiro sulla neve. E poi un bene senza senso, fratello e bambino, un bene antico, da clan, da tu non devi toccare la mia famiglia, altrimenti ti ammazzo. E mesi di stronzate, di meme, di parodie musicali da non sapere a chi linkare, e la tua testa dove cazzo è quando la mia ha un nuovo rompicapo. E infine a cena, a farmi raccontare da te quant’è difficile stare con lui, quasi come con me, e cosa devi fare. E provare a dirti di restare, di non lasciarlo come io ho lasciato te. E rivedervi assieme felici, e ed essere felice come se non ti avessi mai lasciato. #bologna #amore #vita #rock @bolognaphotoart @saracamporesi.it

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Caption : È il 2 febbraio, come quella volta li. Lasciarsi viene meglio con il freddo, e pure stare insieme. La tua testa infilata nella mia giacca e i tuoi occhi bagnati addosso all’inizio del collo, l’unico punto caldo di un’intera Bologna centrale. E in un attimo tutti i mai che diventano sempre, per tornare mai, dove c’erano i per sempre. E una serie di piccole recriminazioni in fondo borghesi, sui piatti rotti, gli amanti, i messaggi non mandati e quelle volte che ti incazzavi sempre e poi volevi scopare per fare pace e io ero li, a contare le parole che mi avevano fatto male, che avevo lasciato tracce ancora calde come colpi di ferro da stiro sulla neve. E poi un bene senza senso, fratello e bambino, un bene antico, da clan, da tu non devi toccare la mia famiglia, altrimenti ti ammazzo. E mesi di stronzate, di meme, di parodie musicali da non sapere a chi linkare, e la tua testa dove cazzo è quando la mia ha un nuovo rompicapo. E infine a cena, a farmi raccontare da te quant’è difficile stare con lui, quasi come con me, e cosa devi fare. E provare a dirti di restare, di non lasciarlo come io ho lasciato te. E rivedervi assieme felici, e ed essere felice come se non ti avessi mai lasciato. #bologna #amore #vita #rock @bolognaphotoart @saracamporesi.it
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Lodovico Guenzi - 30.4K Likes - A volte i classici si rinnovano. #mamma

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Caption : A volte i classici si rinnovano. #mamma
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Lodovico Guenzi - 28.4K Likes - Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora

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Caption : Per me questo primo maggio ha gli occhi di una ragazza di vent’anni mangiata da una macchina da cucire, ha le mani di un ragazzino di 18 schiacciato da una putrella durante le ore di alternanza scuola lavoro, ha il cuore di 442 metalmeccanici licenziati con un sms per chiudere e delocalizzare, ha i sogni di un trentenne che consegna pizze per conto di un algoritmo, ha il colore della pelle di centinaia di braccianti schiavizzati e uccisi nei nostri campi di pomodoro dalle nostre multinazionali del buon cibo, ha i polmoni gonfi d’acqua di migliaia di ragazzi lasciati annegare a pochi chilometri dalle nostre coste che loro consideravano un’America piena di lavoro e soldi da mandare a casa, ha un quinto di stipendio in meno come una donna, ha sempre meno diritti, dignità, sicurezza. Fino a quando a comandare saranno i soldi e non il diritto alla dignità e alla vita, si morirà per il profitto di qualcuno. Che siano maledetti. Maledetti. Maledetti. #primomaggio #2022 #2023 #ancora
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Lodovico Guenzi - 27.4K Likes - Dimmi una poesia. #2022 #berlusconi #regaz #adolescenza

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Caption : Dimmi una poesia. #2022 #berlusconi #regaz #adolescenza
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Lodovico Guenzi - 27.3K Likes - Credimi, la vita è una merda, ma anche un parco giochi. Ti sembrerà spesso di non essere capita, di non vincere, di vederti un cesso, non credere al futuro, di sentirti tradita, di credere di finire sola. Però tu ce l’hai dentro, va bene chiedere aiuto, ma tu ce l’hai dentro. Sei anche forte, sei una roccia che spacca le onde della sfiga e i cicloni del senso comune, le pandemie e i soldi che non ci sono, la noia e gli esami senza domani, chi ti usa e chi ti vuole fottuta. Sei anche forte, non solo debole. Così debole, da saper essere forte. E viceversa. Non scordarlo. Notte. #amore #lotta #notte #punk @puoichiamarmipenny

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Caption : Credimi, la vita è una merda, ma anche un parco giochi. Ti sembrerà spesso di non essere capita, di non vincere, di vederti un cesso, non credere al futuro, di sentirti tradita, di credere di finire sola. Però tu ce l’hai dentro, va bene chiedere aiuto, ma tu ce l’hai dentro. Sei anche forte, sei una roccia che spacca le onde della sfiga e i cicloni del senso comune, le pandemie e i soldi che non ci sono, la noia e gli esami senza domani, chi ti usa e chi ti vuole fottuta. Sei anche forte, non solo debole. Così debole, da saper essere forte. E viceversa. Non scordarlo. Notte. #amore #lotta #notte #punk @puoichiamarmipenny
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Lodovico Guenzi - 27.1K Likes - Siano maledette le armi, le bombe, i proiettili, i caccia, i carrarmati, le granate. Siano maledetti i dittatori, i padroni, gli armatori, i potenti. Siano maledette le ferite, il sangue, le lacrime, la morte. Siano maledetti i muri, i confini, la paura, la fame, il freddo, i rumori delle esplosioni. Sia maledetta la guerra, ora e sempre. E sia maledetto chi la sceglie. Notte. #notte #ucraina

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Caption : Siano maledette le armi, le bombe, i proiettili, i caccia, i carrarmati, le granate. Siano maledetti i dittatori, i padroni, gli armatori, i potenti. Siano maledette le ferite, il sangue, le lacrime, la morte. Siano maledetti i muri, i confini, la paura, la fame, il freddo, i rumori delle esplosioni. Sia maledetta la guerra, ora e sempre. E sia maledetto chi la sceglie. Notte. #notte #ucraina
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Lodovico Guenzi - 26.8K Likes - Usciva a San Valentino questo pezzo, dieci cazzo di anni fa. E quel disco, che ci ha salvato e cambiato la vita. Odiavamo il romanticismo d’attacco, quella Italia razzista e macellara, la musica pop da sala d’attesa e la nostra rassegnatissima generazione. Dieci anni dopo tutto è ancora qui. Ma la cosa che voglio dire, che è una cosa che fa piangere nella sua luminosa semplicità, è che dire quello che pensi ti cambia la vita. Mai più come allora siamo stati liberi di dire quello che avevamo in testa, senza strategie, piani, ambizioni, cazzate. Tutti i giorni qualcuno mi chiede come si fa a farcela. E io ovviamente non lo so. Ma credetemi, non pensate ai palazzetti, e verranno i palazzetti. Non pensate ai dischi di platino, e verranno i dischi di platino. Non pensate a cosa funziona, e funzionerà. Divertitevi, amate i vostri amici e dite sempre il cazzo che vi pare. Tutto il resto sono cazzate.  Non c’è musica buona o cattiva. C’è musica libera, oppure no. #10 #turistidellademocrazia #punk

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Caption : Usciva a San Valentino questo pezzo, dieci cazzo di anni fa. E quel disco, che ci ha salvato e cambiato la vita. Odiavamo il romanticismo d’attacco, quella Italia razzista e macellara, la musica pop da sala d’attesa e la nostra rassegnatissima generazione. Dieci anni dopo tutto è ancora qui. Ma la cosa che voglio dire, che è una cosa che fa piangere nella sua luminosa semplicità, è che dire quello che pensi ti cambia la vita. Mai più come allora siamo stati liberi di dire quello che avevamo in testa, senza strategie, piani, ambizioni, cazzate. Tutti i giorni qualcuno mi chiede come si fa a farcela. E io ovviamente non lo so. Ma credetemi, non pensate ai palazzetti, e verranno i palazzetti. Non pensate ai dischi di platino, e verranno i dischi di platino. Non pensate a cosa funziona, e funzionerà. Divertitevi, amate i vostri amici e dite sempre il cazzo che vi pare. Tutto il resto sono cazzate. Non c’è musica buona o cattiva. C’è musica libera, oppure no. #10 #turistidellademocrazia #punk
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Lodovico Guenzi - 26.8K Likes - Credo cancelleranno questa immagine. Qualcuno valuterà che incita all’odio. Ma questa è l’Europa in cui viviamo. Questo è come muoiono i migranti, quelli che non vengono lasciati annegare in mare, quelli che vengono lasciati morire congelati via terra. Fuori dalla nostra bolla di privilegio borghese, dove siamo buonissimi al napalm verso ogni straniero, e cattivissimi senza pietà verso qualsiasi ignorante che sbaglia una parole, c’è il mondo in cui abbiamo deciso di vivere, ogni giorno. In cui lasciamo morire gente pronta a tutto questo pur di scappare dall’inferno, a restituire loro un altro inferno, mentre ci occupiamo di altro. Oggi più che mai, la vera discriminazione è l’indifferenza. E se non te frega niente degli ultimi, hai poco da insegnare l’umanità agli altri. Restiamo umani. #europa #2022

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Caption : Credo cancelleranno questa immagine. Qualcuno valuterà che incita all’odio. Ma questa è l’Europa in cui viviamo. Questo è come muoiono i migranti, quelli che non vengono lasciati annegare in mare, quelli che vengono lasciati morire congelati via terra. Fuori dalla nostra bolla di privilegio borghese, dove siamo buonissimi al napalm verso ogni straniero, e cattivissimi senza pietà verso qualsiasi ignorante che sbaglia una parole, c’è il mondo in cui abbiamo deciso di vivere, ogni giorno. In cui lasciamo morire gente pronta a tutto questo pur di scappare dall’inferno, a restituire loro un altro inferno, mentre ci occupiamo di altro. Oggi più che mai, la vera discriminazione è l’indifferenza. E se non te frega niente degli ultimi, hai poco da insegnare l’umanità agli altri. Restiamo umani. #europa #2022
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Lodovico Guenzi - 26.6K Likes - Notte. #27gennaio #punk

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Caption : Notte. #27gennaio #punk
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Lodovico Guenzi - 26.5K Likes - Stanotte è uscita una canzone speciale.
Sono stato quattro anni con una ragazza. Ho fatto dei gran casini. L’ho tradita, ho scritto niente di speciale, mi ha chiesto almeno non cantarla tu. Ci siamo amati, ci siamo fatti male. È finita a pochi giorni dal suo compleanno. Preso dal senso di colpa, mi sono rifugiato a Livorno per due giorni. Ho bevuto il mar tirreno e registrato una canzone per lei da Appino degli zen. Gliel’ho regalata per il compleanno, con la promessa che non l’avrei mai pubblicata, sarebbe stata solo per lei. Lei l’ha ascoltata e ha detto “già fai i casini, già mi molli, poi mi fai pure la canzone? Allora sei un coglione”. Aveva ragione. Due anni fa, da amica, mi ha detto: “hai pubblicato tutte le canzoni scritte per altre, l’unica che hai scritto per me se la pubblichi non è che mi dispiace”. Stanotte è uscita, con la voce di Mob e la mia. È la canzone più intima da molto tempo, è per una ragazza che mi ha salvato la vita mostrandomi quanto sono ridicolo, buffo, sbagliato, storto, sfigato, bambino. Quanto può essere bello avere a fianco qualcuno che sa ridere con te mentre ride di te. 
Adesso è vostra, abbiatene cura.
E settimana prossima, tutto il disco. 
Link in bio. #perfartirideredime

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Caption : Stanotte è uscita una canzone speciale. Sono stato quattro anni con una ragazza. Ho fatto dei gran casini. L’ho tradita, ho scritto niente di speciale, mi ha chiesto almeno non cantarla tu. Ci siamo amati, ci siamo fatti male. È finita a pochi giorni dal suo compleanno. Preso dal senso di colpa, mi sono rifugiato a Livorno per due giorni. Ho bevuto il mar tirreno e registrato una canzone per lei da Appino degli zen. Gliel’ho regalata per il compleanno, con la promessa che non l’avrei mai pubblicata, sarebbe stata solo per lei. Lei l’ha ascoltata e ha detto “già fai i casini, già mi molli, poi mi fai pure la canzone? Allora sei un coglione”. Aveva ragione. Due anni fa, da amica, mi ha detto: “hai pubblicato tutte le canzoni scritte per altre, l’unica che hai scritto per me se la pubblichi non è che mi dispiace”. Stanotte è uscita, con la voce di Mob e la mia. È la canzone più intima da molto tempo, è per una ragazza che mi ha salvato la vita mostrandomi quanto sono ridicolo, buffo, sbagliato, storto, sfigato, bambino. Quanto può essere bello avere a fianco qualcuno che sa ridere con te mentre ride di te. Adesso è vostra, abbiatene cura. E settimana prossima, tutto il disco. Link in bio. #perfartirideredime
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Lodovico Guenzi - 23.2K Likes - Ciao Piero
Sei stato una parte serena della mia infanzia, e di molti di noi. Hai raccontato a me da bambino una cosa che ti cambia la vita da adulto: più cose sai, più ti diverti. Ricordo casa dei nonni, e poi aria sulla quarta corda che partiva, e ci si sedeva piano per immergersi sotto il mare, o nel passato lontano, tra gli antichi greci, gli egizi, nel regno degli uccelli o al centro infuocato della terra. Ti ho voluto bene da piccolo e da adulto, quando ho scoperto che eri un gran pianista, ti ho chiesto di venire a Sanremo a suonare con noi e tu, giustamente e come un gran signore, hai detto no. Non posso, sono una persona di scienza. Che strano pensarlo adesso, il 900. Adesso che segretatari di partiti di maggioranza vanno da Maria de Filippi vestiti da Fonzie, che ministri dell’interno fanno campagna elettorale ubriachi al papeete, che tutti fanno tutto pur di apparire, che strano il tuo secolo in cui a dove appari si preferiva il cosa sei. E mi sono sentito stupido, e avevi ragione. La tua ultima lezione me l’hai data da adulto. A me, e a qualche milione di ragazzi fuori dal tempo, tra l’antica Atene e l’infinità del cosmo. #pieroangela

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Caption : Ciao Piero Sei stato una parte serena della mia infanzia, e di molti di noi. Hai raccontato a me da bambino una cosa che ti cambia la vita da adulto: più cose sai, più ti diverti. Ricordo casa dei nonni, e poi aria sulla quarta corda che partiva, e ci si sedeva piano per immergersi sotto il mare, o nel passato lontano, tra gli antichi greci, gli egizi, nel regno degli uccelli o al centro infuocato della terra. Ti ho voluto bene da piccolo e da adulto, quando ho scoperto che eri un gran pianista, ti ho chiesto di venire a Sanremo a suonare con noi e tu, giustamente e come un gran signore, hai detto no. Non posso, sono una persona di scienza. Che strano pensarlo adesso, il 900. Adesso che segretatari di partiti di maggioranza vanno da Maria de Filippi vestiti da Fonzie, che ministri dell’interno fanno campagna elettorale ubriachi al papeete, che tutti fanno tutto pur di apparire, che strano il tuo secolo in cui a dove appari si preferiva il cosa sei. E mi sono sentito stupido, e avevi ragione. La tua ultima lezione me l’hai data da adulto. A me, e a qualche milione di ragazzi fuori dal tempo, tra l’antica Atene e l’infinità del cosmo. #pieroangela
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Lodovico Guenzi - 23.1K Likes - In fondo sarebbe potuta finire così. Il freddo sulle guance, l’uno con le mani nelle tasche dell’altra, il naso contro il naso, un angolo di pace dal rumore del mondo qui, tra il collo e la spalla, a ridere delle scemenze sui festoni, delle palle di Natale giganti, di un fiume di gente persa a comprare, comprare, comprare senza sapere quanto è prezioso e gratis il nostro non avere niente, un mondo sotto le coperte, un abisso da abitare, un giorno di neve magari, mentre a letto ci sono 25 gradi, mentre tutto va lento e più lento, mentre speri che si fermi il tempo, mentre non c’eri non aveva senso. Ti va? #natale

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Caption : In fondo sarebbe potuta finire così. Il freddo sulle guance, l’uno con le mani nelle tasche dell’altra, il naso contro il naso, un angolo di pace dal rumore del mondo qui, tra il collo e la spalla, a ridere delle scemenze sui festoni, delle palle di Natale giganti, di un fiume di gente persa a comprare, comprare, comprare senza sapere quanto è prezioso e gratis il nostro non avere niente, un mondo sotto le coperte, un abisso da abitare, un giorno di neve magari, mentre a letto ci sono 25 gradi, mentre tutto va lento e più lento, mentre speri che si fermi il tempo, mentre non c’eri non aveva senso. Ti va? #natale
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Lodovico Guenzi - 23K Likes - Vorrei solo essere in macchina con te, che guidassi tu e io mettessi dylan, per vedere la luce che fanno le tue gambe al sole, la tua faccia concentrata, il collo irrigidito per far sentire la presa della mano sul volante, e la nuca leggera alle mie carezze, alla mia voglia di cantare male, il tuo sorriso trattenuta, la voglia di saltarsi addosso una volta parcheggiato, e poi parlare parlare parlare parlare almeno fino al prossimo autogrill, al prossimo motel che sembra americano, con le locandine dei film degli anni 50 alle pareti, il bar aperto tutta notte, il Gordon che buca la pancia ed il biliardo impossibile, incastrato in modo scemo in una stanza troppo piccola che non ha spazio per tirare con le stecche, oppure giovani tra i vecchi, in una bocciofila per sempre, tu che mangi all’infinito, un uomo basso sui settanta che lascia cadere una boccia e fa un miracolo d’effetto, una signora che mi dice ancora che è l’ennesima vecchia che balla, le capre, gli uccelli, i cani dell’autunno, scopare sulla paglia e il male al culo, e il male al cuore perchè devi ripartire, un po’ morire un po’ sognare, su flixbus sulle tue gambe, una playlist per due e le cuffie in comune che dicono che non possiamo stare troppo lontani, ci pensiamo domani ci pensiamo domani, io ti do la mia testa e tu la tieni con le mani. #autunno @saracamporesi.it

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Caption : Vorrei solo essere in macchina con te, che guidassi tu e io mettessi dylan, per vedere la luce che fanno le tue gambe al sole, la tua faccia concentrata, il collo irrigidito per far sentire la presa della mano sul volante, e la nuca leggera alle mie carezze, alla mia voglia di cantare male, il tuo sorriso trattenuta, la voglia di saltarsi addosso una volta parcheggiato, e poi parlare parlare parlare parlare almeno fino al prossimo autogrill, al prossimo motel che sembra americano, con le locandine dei film degli anni 50 alle pareti, il bar aperto tutta notte, il Gordon che buca la pancia ed il biliardo impossibile, incastrato in modo scemo in una stanza troppo piccola che non ha spazio per tirare con le stecche, oppure giovani tra i vecchi, in una bocciofila per sempre, tu che mangi all’infinito, un uomo basso sui settanta che lascia cadere una boccia e fa un miracolo d’effetto, una signora che mi dice ancora che è l’ennesima vecchia che balla, le capre, gli uccelli, i cani dell’autunno, scopare sulla paglia e il male al culo, e il male al cuore perchè devi ripartire, un po’ morire un po’ sognare, su flixbus sulle tue gambe, una playlist per due e le cuffie in comune che dicono che non possiamo stare troppo lontani, ci pensiamo domani ci pensiamo domani, io ti do la mia testa e tu la tieni con le mani. #autunno @saracamporesi.it
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Lodovico Guenzi - 21.8K Likes - Avete rotto il cazzo. 
E i giovani non vogliono lavorare gratis, e vogliono troppi diritti, e colpa del reddito di cittadinanza, e non c’è richiesta di lavoro. Si cazzo, nessuno deve lavorare gratis, nessuno deve essere messo nelle condizioni di accettare di essere sottopagato, sfruttato, umiliato. Il lavoro si paga, e basta. Pagate la gente, fine. E se siete strozzati da un sistema costruito per abbassare costantemente il prezzo e il valore del lavoro, prendetevela con lo stato, non chiedete a nessuno di lavorare gratis, mettendo pure in campo il paternalismo di una sorta di distorta lezione di vita. 
Ho lavorato gratis anni nella mia vita, avevo la personale ambizione di vivere di musica, che è un sogno, io ero il datore di lavoro di me stesso e non facevo le cose per necessità ma per ambizione, ed era giusto così. Non si deve lavorare sottopagati per il profitto di un padrone, quando fai quel che fai per vivere. Non si serve ai tavoli gratis, gratis non si consegnano pizze, non si puliscono le spiagge gratis ne si risponde da una reception gratis, o a due lire. Pagate i ragazzi che lavorano e smettete di rompere i coglioni. @sapore.di.male #lavoro #estate

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Caption : Avete rotto il cazzo. E i giovani non vogliono lavorare gratis, e vogliono troppi diritti, e colpa del reddito di cittadinanza, e non c’è richiesta di lavoro. Si cazzo, nessuno deve lavorare gratis, nessuno deve essere messo nelle condizioni di accettare di essere sottopagato, sfruttato, umiliato. Il lavoro si paga, e basta. Pagate la gente, fine. E se siete strozzati da un sistema costruito per abbassare costantemente il prezzo e il valore del lavoro, prendetevela con lo stato, non chiedete a nessuno di lavorare gratis, mettendo pure in campo il paternalismo di una sorta di distorta lezione di vita. Ho lavorato gratis anni nella mia vita, avevo la personale ambizione di vivere di musica, che è un sogno, io ero il datore di lavoro di me stesso e non facevo le cose per necessità ma per ambizione, ed era giusto così. Non si deve lavorare sottopagati per il profitto di un padrone, quando fai quel che fai per vivere. Non si serve ai tavoli gratis, gratis non si consegnano pizze, non si puliscono le spiagge gratis ne si risponde da una reception gratis, o a due lire. Pagate i ragazzi che lavorano e smettete di rompere i coglioni. @sapore.di.male #lavoro #estate
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Lodovico Guenzi - 3 Likes - Per la Romagna, per l’Emilia, per Riccione, per Forlì, per Pesaro, per chi vive al piano terra, per chi ha paura, per chi non ne può più, per chi sta perdendo tanto, quasi tutto, per chi da domani sarà già a spaccarsi in due mettere le cose a posto, in mezzo a argini che non tengono, in un pianeta che un giorno è allagato e quello dopo va a fuoco, per chi ce la farà anche stavolta da solo, per chi sta al terzo piano e fa l’amore, per chi non può uscire, per chi è anziano, per chi ascolta le canzoni per far passare il tempo, per chi mi legge, per chi aspetta l’arcobaleno, per chi fa scorrere anche il tempo.
Su un treno per Bologna per la prima volta penso che questi versi della canzone a cui la gente vuole più bene tra le mie, siano in qualche modo dedicati al posto a cui voglio più bene, casa. Si torna, che i miei stanno bene. Spero anche voi, e i vostri. Potrà capitarci di bere, ma non annegheremo. #emilia #romagna #alluvione @__cursedlover__

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Caption : Per la Romagna, per l’Emilia, per Riccione, per Forlì, per Pesaro, per chi vive al piano terra, per chi ha paura, per chi non ne può più, per chi sta perdendo tanto, quasi tutto, per chi da domani sarà già a spaccarsi in due mettere le cose a posto, in mezzo a argini che non tengono, in un pianeta che un giorno è allagato e quello dopo va a fuoco, per chi ce la farà anche stavolta da solo, per chi sta al terzo piano e fa l’amore, per chi non può uscire, per chi è anziano, per chi ascolta le canzoni per far passare il tempo, per chi mi legge, per chi aspetta l’arcobaleno, per chi fa scorrere anche il tempo. Su un treno per Bologna per la prima volta penso che questi versi della canzone a cui la gente vuole più bene tra le mie, siano in qualche modo dedicati al posto a cui voglio più bene, casa. Si torna, che i miei stanno bene. Spero anche voi, e i vostri. Potrà capitarci di bere, ma non annegheremo. #emilia #romagna #alluvione @__cursedlover__
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Lodovico Guenzi - 3 Likes - Mi manchi, e mi manca quel mondo.
Sei morto che ero a Londra, sei morto che non ci credevamo, intubato a primavera in un mondo che avresti odiato, perché non si poteva uscire di casa. Mi manca vederti nel mio letto addormentato a quattro di spade dopo un concerto, mi mancano le canzoni suonate in furgone, le testate ai microfoni, la sera che ho sboccato talmente tanto da aver rovinato il tettuccio della macchina di Matteo, checco in giro con l’ukulele, stare sui tetti, dormire davanti al mare, spogliarsi sul palco a Villa fastiggi, i concerti a casa della gente, i frighi svuotati, le ustioni, quel deposito di pianoforti scordati, le canzoni mai d’amore, la musica coi matti, quella chiesa sconsacrata che avevamo occupato a vent’anni, e oggi se l’è comprata farinetti e lì dentro ci vende delle cazzo di tartare di fassona. Con te è finita la musica di quando era solo un gioco, e nella musica come lavoro in qualche modo non ci so stare. Non ho mai capito il misticismo con cui gli attori parlano dei personaggi. Questo personaggio è la mia lettera d’amore per un amico, nient’altro.
Ciao Mirko, se mai dovessi tornare a casa, ti offrirò il pane.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario è il film italiano più visto al cinema nel fine settimana. Vallo a vedere se ti manca un amico. #mirko

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Caption : Mi manchi, e mi manca quel mondo. Sei morto che ero a Londra, sei morto che non ci credevamo, intubato a primavera in un mondo che avresti odiato, perché non si poteva uscire di casa. Mi manca vederti nel mio letto addormentato a quattro di spade dopo un concerto, mi mancano le canzoni suonate in furgone, le testate ai microfoni, la sera che ho sboccato talmente tanto da aver rovinato il tettuccio della macchina di Matteo, checco in giro con l’ukulele, stare sui tetti, dormire davanti al mare, spogliarsi sul palco a Villa fastiggi, i concerti a casa della gente, i frighi svuotati, le ustioni, quel deposito di pianoforti scordati, le canzoni mai d’amore, la musica coi matti, quella chiesa sconsacrata che avevamo occupato a vent’anni, e oggi se l’è comprata farinetti e lì dentro ci vende delle cazzo di tartare di fassona. Con te è finita la musica di quando era solo un gioco, e nella musica come lavoro in qualche modo non ci so stare. Non ho mai capito il misticismo con cui gli attori parlano dei personaggi. Questo personaggio è la mia lettera d’amore per un amico, nient’altro. Ciao Mirko, se mai dovessi tornare a casa, ti offrirò il pane. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è il film italiano più visto al cinema nel fine settimana. Vallo a vedere se ti manca un amico. #mirko
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Lodovico Guenzi - 3 Likes - Non so se mi sposerò, non so se avrò figli, non so se avrò il coraggio. Faccio parte di una generazione che fa di tutto per non diventare grande, e io sono fra i peggiori. Eppure sono stato spostato per qualche giorno in un piccolo appartamento di Roma con le pareti blu. Ho provato la felicità assoluta e l’assoluta paura di perderla, con la forza ingenua che hanno i vecchi sogni dei bambini. La passione sconfinata per una donna, Sandra, che fuori da ciak era Camilla, una brava attrice, ma per me una sconosciuta con cui non era ancora scattata alcuna confidenza, figuriamoci l’amicizia. E forse proprio questa leggerezza data dal non essere attratti l’un l’altro nella realtà, ci ha permesso di recitare l’amore della nostra vita in maniera totale, e poi ogni volta tornare semplici colleghi, forse solo adesso, molti mesi dopo, quasi amici. Io non so se crescerò mai, ma sono stato felice in una vita che non ho mai avuto il coraggio di fare mia.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario oggi è il film italiano più visto al cinema, vallo a vedere se vuoi vedermi innamorato. #amore

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Caption : Non so se mi sposerò, non so se avrò figli, non so se avrò il coraggio. Faccio parte di una generazione che fa di tutto per non diventare grande, e io sono fra i peggiori. Eppure sono stato spostato per qualche giorno in un piccolo appartamento di Roma con le pareti blu. Ho provato la felicità assoluta e l’assoluta paura di perderla, con la forza ingenua che hanno i vecchi sogni dei bambini. La passione sconfinata per una donna, Sandra, che fuori da ciak era Camilla, una brava attrice, ma per me una sconosciuta con cui non era ancora scattata alcuna confidenza, figuriamoci l’amicizia. E forse proprio questa leggerezza data dal non essere attratti l’un l’altro nella realtà, ci ha permesso di recitare l’amore della nostra vita in maniera totale, e poi ogni volta tornare semplici colleghi, forse solo adesso, molti mesi dopo, quasi amici. Io non so se crescerò mai, ma sono stato felice in una vita che non ho mai avuto il coraggio di fare mia. La quattordicesima domenica del tempo ordinario oggi è il film italiano più visto al cinema, vallo a vedere se vuoi vedermi innamorato. #amore
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Lodovico Guenzi - 3 Likes - Scusi signor presidente,
se mia nonna fino all’ultimo non ha fatto che pregare che non tornassero i fascisti, se mio nonno ha lasciato l’esercito ed è diventato partigiano. Ci scusi, se il nonno di bebo ha fatto lo slalom tra i posti blocco sul galletto della guzzi per portare i maltagliati alla sua brigata, se il nonno di albi ha passato tre notti nascosto nel tronco di un albero per non farsi trovare dai nazifascisti, con un freddo cane, la fame, e la paura di non rivedere Elda. Scusi chi ha scritto quelle lettere così fragili e a guardarle coi suoi occhi stupide, di ragazzi di vent’anni condannati a morte, convinti - pensi lei - che morirei per l’Italia fosse morire per l’antifascismo. Scusi Pertini, che disse che il fascismo è l’antitesi di tutte le fedi politiche, purtroppo abbiamo avuto presidenti un po’ così. Scusi chi ha scritto una costituzione così priva di senso da non essere antifascista eppure considerare l’apologia di fascismo un reato, non avevamo legislatori migliori allora, e non ci occupavamo di urgenze della portata dei rave party. Ci scusi, e lo dico davvero, se siamo rimasti aggrappati all’idea di vivere in un paese fatiscente, precario, violento, arraffone ma almeno antifascista. Ha ragione lei, anche quando ha torto. Per questo lei è presidente, e io non sono niente.
Ci scusi, ma resteremo antifascisti. #antifascismo

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Caption : Scusi signor presidente, se mia nonna fino all’ultimo non ha fatto che pregare che non tornassero i fascisti, se mio nonno ha lasciato l’esercito ed è diventato partigiano. Ci scusi, se il nonno di bebo ha fatto lo slalom tra i posti blocco sul galletto della guzzi per portare i maltagliati alla sua brigata, se il nonno di albi ha passato tre notti nascosto nel tronco di un albero per non farsi trovare dai nazifascisti, con un freddo cane, la fame, e la paura di non rivedere Elda. Scusi chi ha scritto quelle lettere così fragili e a guardarle coi suoi occhi stupide, di ragazzi di vent’anni condannati a morte, convinti – pensi lei – che morirei per l’Italia fosse morire per l’antifascismo. Scusi Pertini, che disse che il fascismo è l’antitesi di tutte le fedi politiche, purtroppo abbiamo avuto presidenti un po’ così. Scusi chi ha scritto una costituzione così priva di senso da non essere antifascista eppure considerare l’apologia di fascismo un reato, non avevamo legislatori migliori allora, e non ci occupavamo di urgenze della portata dei rave party. Ci scusi, e lo dico davvero, se siamo rimasti aggrappati all’idea di vivere in un paese fatiscente, precario, violento, arraffone ma almeno antifascista. Ha ragione lei, anche quando ha torto. Per questo lei è presidente, e io non sono niente. Ci scusi, ma resteremo antifascisti. #antifascismo
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